Emanuele, in 5 mila ai funerali. Palloncini bianchi e lacrime per l'addio. Il vescovo: "Ferocia spietata" - Foto/Video

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ALATRI (FROSINONE) - Decine di palloncini bianchi e due colombe sono stati fatti volare in cielo al passaggio del feretro, anch'esso bianco, di Emanuele Morganti, il ragazzo massacrato nella notte tra venerdì e sabato ad Alatri. A salutarlo, dopo la messa funebre, un grido, «ciao Emanuele», seguito da un lunghissimo applauso. Ad assistere i funerali, tra dentro e fuori la Chiesa, circa 5mila persone. La chiesa è gremita così come il prato antistante. Gli amici di Emanuele indossano t-shirt bianche con un cuore al centro e la sua foto. Il feretro è bianco, «perché Emanuele è morto da innocente», dicono gli amici, bianchi sono tutti i fiori e i palloncini attorno alla chiesa. Accanto alla bara la mamma, il papà, il fratello e la sorella di Emanuele, oltre agli altri parenti. In molti sono venuti a Tecchiena dai paesi vicini. A celebrare il rito funebre è il vescovo di Anagni-Alatri Lorenzo Loppa..





La bara bianca, dopo una sosta di dieci minuti nella casa del giovane, è stata portata a spalla dagli amici fino alla chiesa, per circa 300 metri. Gli amici si sono dati il cambio per trasportare il feretro seguito da un lungo corteo di persone in lacrime.«Emanuele aveva sempre il sorriso, era solare e soprattutto era un bravo ragazzo», ha detto una cugina della nonna di Emanuele, tra le lacrime. Una vicina lo ricorda quando era piccolo e fino a pochi giorni fa, «davvero una bella persona che aiutava molto la madre che da anni combatte con una malattia».





«Sono tanti gli striscioni appesi attorno alla chiesa: «Nessuno muore mai completamente...
rimarrai sempre vivo dentro di noi!», «Vorrei solo averti di nuovo accanto, stringerti e dirti che la vita è un pò meno complicata se ci sei tu con me» con la foto di Emanuele e di un suo amico. In un altro striscione, ancora una foto di Emanuele sorridente e accanto la scritta «Il perdono lasciamolo a Dio... Per Emanuele solo giustizia».
».


 
 


BARA E FIORI BIANCHI PER «UN INNOCENTE» I fiori, le corone, la bara e i palloncini hanno un comune denominatore: il bianco. Così Tecchiena vuole ricordare Emanuele Morganti, massacrato una settimana fa ad Alatri. «Abbiamo deciso di usare il bianco - spiega un amico, tra coloro che ha portato il feretro a spalla - perché è il colore dell'innocenza ed Emanuele è morto da innocente».




L'OMELIA DEL VESCOVO Lorenzo Loppa: "Quella che si è abbattuta su Emanuele è stata una ferocia disumana, barbara e spietata. Tutti si staranno chiedendo - ha aggiunto- dov'eri Signore quando Emanuele veniva pestato? Il Signore risponde, ero in quel corpo martoriato, morivo lì un'altra volta". "Nessuna tolleranza verso la violenza - aggiunge - scegliere la non violenza come stile di vita e amare di più la vita" e ha ricordato che "la non violenza si impara in famiglia".


 
Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Aprile 2017, 18:11
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