Il dramma Rosy: "Da cinque anni non vedo più mio figlio". L'ex le ha strappato Paolo in affidamento condiviso

Il dramma Rosy: "Da cinque anni non vedo più mio figlio". L'ex le ha strappato Paolo in affidamento condiviso
Rosy, ha 48 anni e vive sul litorale viterbese. Ha un figlio di 15 anni, che chiameremo Paolo, nato da un matrimonio purtroppo finito male, ma la cosa peggiore è che da oltre cinque anni la donna non vede nè sento il figlio, a causa di quella che i suoi legali definiscono una accertata alienazione genitoriale da parte del padre nei suoi confronti. “Seppur ormai divorziati, io ed il mio ex coniuge siamo ancora in causa avanti il Tribunale Civile di Civitavecchia onde definire i termini della frequentazione del minore -Racconta Rosy - Nonostante le varie pronunce del Giudice atte ad intraprendere cammini per il mio riavvicinamento a Paolo, di fatto nessun risultato è stato raggiunto, in quanto il padre continua a non rispettare le disposizioni del Giudice e nessuno fa in modo che le rispetti”.

Rosy si chiede se sia possibile che nessuno faccia rispettare le sentenze. “Il vero scandalo, a mio modesto avviso, è che storie umane come la mia vengano trattate nei Tribunali come semplici fascicoli da lavorare e, se possibile, da archiviare senza trovare valide soluzioni. Dov'è allora la giustizia? - Chiede la donna - Mi rivolgo a voi, al mondo dell'informazione, per far in modo che la mia storia, come quella di tanti altri genitori privati ingiustamente del loro diritto alla genitorialità da una giustizia troppo blanda per quanto riguarda il diritto di famiglia, non venga archiviata perchè io e mio figlio siamo persone e non un fascicolo di documenti”. “In tutti questi anni non ho mai avuto notizie di mio figlio – racconta la donna – mai comunicazioni sul suo stato di salute, sulle sue scelte o sulla sua vita in generale.
Pochissime sono le notizie che riesco a reperire così come le foto che mi vengono inviate di nascosto da amici che comunque temono le reazioni del mio ex coniuge. Anche la Cresima è stata fatta a mia insaputa, da solo e fuori dalle date prestabilite perché non partecipassi. C’è un muro tra me e mio figlio che nessuno ha interesse a demolire, spesso giustificandosi con mancanza di tempo e mezzi. Allora perché esistono le leggi se non si fanno rispettare? Nessuno potrà mai ridarmi il tempo perduto e non voglio che questa storia rimanga insoluta nel dimenticatoio delle ingiustizie. Per questo ho deciso di parlarne”.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Marzo 2017, 19:37
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