Isis, parla l'algerino arrestato a Salerno:
"Non sono un terrorista"

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SALERNO - "Non sono un terrorista, non so nulla di terrorismo e neppure di documenti falsi": è quanto ha ripetuto a chi ha potuto avvicinarlo nel carcere salernitano di Fuorni l'algerino Djamal Eddine Ouali, arrestato sabato scorso dalla polizia a Bellizzi (Salerno) in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura belga.

L'algerino - che oltre, a dirsi innocente, è rimasto quasi sempre in silenzio dal momento in cui è entrato in carcere, salvo chiedere notizie della moglie, che è incinta - è accusato di aver fatto parte di una rete che produceva falsi documenti che sarebbero stati utilizzati anche da alcuni terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles. Ouali è detenuto in regime di isolamento, con controlli frequenti da parte della polizia penitenziaria. L'algerino comparirà il prossimo primo aprile davanti alla Corte d'Appello di Salerno, che dovrà decidere sull'estradizione in Belgio.

LO STUPORE DEL PAESE ​È divisa tra lo stupore e la paura la comunità di Bellizzi, il piccolo centro salernitano dove sabato sera è stato arrestato l'algerino. "Qui abbiamo circa 600 immigrati - dice il sindaco Domenico Volpe - sono integrati e non c'è mai stato nessun problema. Non escluderei l'ipotesi di un furto d'identità ai suoi danni". L'amministrazione comunale comunque avvierà da domani un censimento degli immigrati e degli alloggi occupati. Il 50 per cento circa sarebbe illegale e vivrebbe in locali inidonei e senza contratto di locazione.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Marzo 2016, 13:03
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