Detenuti evasi dal carcere, sono tre romeni "specializzati in furti"

Detenuti evasi dal carcere, sono tre romeni "specializzati in furti"
Tre romeni sono evasi ieri sera dal carcere fiorentino di Sollicciano, scavalcando il muro di cinta. I tre sarebbero componenti di un'organizzazione specializzata in furti e spaccate, smantellata dai carabinieri tra Firenze e Lucca nei primi giorni di febbraio. Ciocan Danut Costel, Bordeiano Costel e Doncin Constantin Catalin i loro nomi. L'evasione sarebbe avvenuta intorno alle 19: i reclusi avrebbero praticato un buco nella cella della prima sezione calandosi poi con un lenzuolo nel cortile dell'ora d'aria e da qui avrebbero scavalcato il muro di cinta. È probabile che ci fosse qualcuno ad attenderli e che si siano quindi allontanati in auto.
 
 

Ad accorgersi che i tre non erano più nella loro cella sarebbero stati gli agenti durante il controllo, probabilmente circa mezzora dopo la fuga. Subito sono scattate le ricerche svolte anche con i cani molecolari del nucleo cinofili dei carabinieri di Firenze. Il muro di cinta «non è sorvegliato perché è stato chiuso in quanto - spiega Donato Capece del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria - pericolante, è venuto giù tutto il parapetto del muro e non è stato fatto niente per ristrutturarlo e metterlo in sicurezza».



«Anche in gennaio - evidenzia - avevamo fatto una nota segnalando il pericolo che ci poteva essere. In quella zona anche la pattuglia automontata non ci può andare perché l'area è chiusa». «L'inagibilità del muro di cinta era stata già denunciata da un anno e mezzo e l'amministrazione penitenziaria, oltre a fare sopralluoghi, non ha provveduto a porre in essere soluzioni al problema denunciato», afferma in una nota anche Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale dell'Osapp, Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria.

«L'evasione avvenuta a Sollicciano, unita all'incremento di situazioni critiche come risse e suicidi, è la spia che la situazione nelle carceri è sempre più difficile», afferma il segretario generale della Uilpa penitenziaria, Angelo Urso, che punta il dito contro la carenza di agenti. I tre evasi, ora ricercati attivamente dalle forze dell'ordine, avrebbero fatto parte di una banda di 25 persone tutte romene, specializzate in azioni fulminee, in media un minuto e mezzo a colpo, per fare razzia preferibilmente di gioielli, cellulari, tablet, auto di grossa cilindrata.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Febbraio 2017, 09:46
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