Dario Fo, il ricordo di Oscar Eleni: "Ho visto un re..."
di Oscar Eleni
Era un tipo di maestro che seguivi volentieri, magari anche soltanto pagando le quote per i vari soccorsi che gli sembravano degni di essere sostenuti. Non era un caso trovarselo davanti quando c’era da fare battaglia. Ecclettico, affabulatore che ti stregava. Generoso con chi lo meritava, per lui, a dire la verità, lo meritavano quasi tutti, meno quelli che ingannavano la gente, che vedevano un re e si genuflettevano invece di chiedergli pane e lavoro. Le notti alla palazzina Liberty erano davvero i corsi accelerati per l’educazione di una gioventù che aveva bisogno di riscoprire il vangelo della vita dedicata agli altri e anche quando il suo genio ti portava nei misteri buffi della fede capivi che non era per dissacrare, ma soltanto per farti pensare, obbligandoti a cercare una verità che non poteva essere soltanto quella del regime dominante in quel momento. Era un premio Nobel e qui c’era chi lo dileggiava. Lui ne rideva, guardava e passava. Era un grande artista, ma gli hanno fatto sgambetti in tanti. Lui li ha ringraziati. Ogni ostacolo saliva più in alto. Ha insegnato, ha divertito, ci ha fatto da tutore senza che la sua cultura diventasse una catena, una prigione da dove guardare senza fare niente per essere civilmente almeno decenti, dopo tanta mediocrità. Era il suo teatro a farci vedere dove i tartufi nascondevano la testa. Nella nostra repubblica un po’ anarchica questo re ci stava benissimo. Se ne è andato, ci mancherà, ma per un attimo. Poi tornerà in scena perché è dentro di noi, sarà sempre con noi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Ottobre 2016, 12:31
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