Ciro Esposito, ira dopo la condanna di De Santis:
"In Italia esiste la legittima difesa?"

Ciro Esposito, ira dopo la condanna di De Santis: "In Italia esiste la legittima difesa?"

di Lorena Loiacono
Non ci stanno. Il mondo degli ultrà giallorossi si stringe attorno a Daniele De Santis: «Andava assolto», il coro quasi unanime che si alza via etere nelle radio romaniste e sui numerosi commenti sulle pagine facebook dedicate all'omicidio di Ciro Esposito.

Daniele Gastone De Santis è un tifoso della vecchia guardia giallorossa: un lungo passato da ultrà romanista e ieri condannato per la morte del tifoso napoletano di 30 anni deceduto due anni fa per un colpo di pistola ricevuto durante gli scontri fuori dall'Olimpico, in occasione della finale di Coppa Italia del 4 maggio 2014. Gastone, così è da sempre conosciuto De Santis nell'ambiente del tifo giallorosso e dell'estrema destra romana, è stato condannato ieri a 26 anni di carcere. Ma il difensore, Tommaso Politi, ha confermato la sua tesi anche fuori dall'aula giudiziaria: «Non mi aspettavo questa sentenza, mi aspettavo un proscioglimento perché le nostre argomentazioni erano solide, suffragate da tanti testimoni che hanno raccontato che De Santis ha tentato di sottrarsi a un linciaggio. Per questo mi sarei aspettato un proscioglimento per legittima difesa».

Ma la condanna è arrivata, in risposta alla richiesta di ergastolo. E il clima, che per due anni è stato tesissimo tra un rimpallo di accuse, rischia di farsi pesante. Tra chi ne fa una questione di rivalità tra tifoserie e chi, invece, vuole tenere fuori dagli stadi una morte assurda. De Santis, in questi anni di polemiche trascorsi nell'infermeria del carcere Regina Coeli immobilizzato dal pestaggio subito in quel tragico 4 maggio, ha ricevuto tanti attacchi ma anche la solidarietà di una parte della tifoseria romanista: dai cori allo stadio fino agli striscioni apparsi in città. Non ultimo quello del 28 aprile scorso esposto di fronte al Colosseo dai toni chiari: i romanisti non ti abbandonano, Daniele non mollare. Una situazione che va ulteriormente ad inasprire i rapporti con le tifoserie di Roma e Napoli: un clima di odio che da due anni rende il derby del sud una partita fantasma. Almeno sugli spalti.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Maggio 2016, 10:06
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