Dalla sicurezza all'assenza di prof, la gita scolastica diventa un miraggio

Dalla sicurezza all'assenza di prof, la gita scolastica diventa un miraggio

di Lorena Loiacono
È tempo di gite scolastiche per gli studenti ma, sui viaggi di istruzione, scatta l’allarme sicurezza. In allerta la polizia stradale, con controlli a tappeto sui pullman in partenza con le scolaresche a bordo, mentre i docenti disposti ad accompagnare le classi sono sempre di meno. E così due ragazzi su 5 non partono. Nel 2016 è iniziato il progetto della Polizia Stradale in collaborazione con il ministero dell’istruzione, per monitorare il livello di sicurezza lungo le strade italiane con uno spiegamento di forze pari a 10.615 pattuglie per il controllo di 15.546 autobus. E le irregolarità sono state rilevate su 2.549 veicoli. E non sono poche visto che, dai verbali della polizia, sono emerse 2117 violazioni relative ai documenti non in regola, in 624 casi si trattava di inefficienza dei dispositivi di equipaggiamento come, ad esempio, pneumatici lisci, cinture di sicurezza guaste e fari rotti, in 449 casi invece l’autista del mezzo non aveva rispettato i tempi di guida e di riposo, 262 correvano troppo, fermati per eccesso di velocità, 68 le carte di circolazione ritirate e 46 le patenti di guida, in 36 casi il mezzo non aveva la revisione. Quest’anno la polizia stradale ha ripreso il monitoraggio e ha già multato un conducente che percorreva ad alta velocità il tratto di strada tra Siena e Firenze, viaggiando a 100 Km/h dove il limite di velocità imposto da un cantiere era di 40 Km/h. L’allerta è alta e i docenti non sempre vogliono prendersi la responsabilità di accompagnare i ragazzi in gita: secondo un sondaggio di Skuola.net su 3mila ragazzi delle scuole medie e superiori, quasi 2 studenti su 5 non riusciranno a partire. La maggior parte dei ragazzi rimasti senza gita, il 39%, spiega che i professori non erano disposti a partire. Per tutti gli altri ci sono motivi economici, nel 16% dei casi, che non permettono alle classi di partire. Il 6% degli intervistati riferisce invece che il problema economico riguarda la famiglia. C’è poi un 4% che non parte per la paura del terrorismo internazionale e il 6% che resta a scuola perché in classe non è stato raggiunto un numero sufficiente di adesioni per partire.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Marzo 2017, 10:43
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