Crocifissi danneggiati e insulti alla Madonna:
due marocchini espulsi per motivi di sicurezza

Crocifissi danneggiati e insulti alla Madonna: espulsi due marocchini
Due marocchini sono stati rimpatriati ieri per motivi di sicurezza. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, rispondendo ad interrogazioni in Aula al Senato. Si tratta di un giovane di 25 anni, indagato per aver scaraventato pochi giorni fa un crocefisso del '700 a terra nella chiesa di San Geremia a Venezia e di un uomo di 67 anni che aveva fatto irruzione in una chiesa a Cles, in Trentino, urlando parole di avversione per la religione cattolica. Salgono così a 102 gli espulsi dall'1 gennaio 2015, tra cui 9 imam.

UNO AVEVA DANNEGGIATO UN CROCIFISSO Uno dei due marocchini rimpatriati per motivi di sicurezza, di cui ha dato notizia oggi il ministro degli Interni Angelino Alfano, era stato denunciato il 12 luglio scorso dopo che aveva gettato a terra un crocifisso ligneo del '700, causando la rottura di un braccio, nella chiesa di San Geremia, a Venezia, dove sono anche custodite le spoglie di Santa Lucia.

Il giovane, in forte stato di alterazione mentale e risultato senza fissa dimora, che aveva poi detto di essere musulmano, era entrato nell' edificio sacro e aveva oltrepassato il recinto di corda dove si trovava il crocefisso, alto alcuni metri. Quindi aveva cercato di toglierlo dal contenitore sostenendo, attraverso frasi sconnesse e senza fare pare alcun riferimento di carattere religioso, che c'era qualcosa che non andava nell'opera, che c'era qualcosa di sbagliato. A nulla era valso l'intervento del sacrestano che aveva tentato di difendere il Cristo ligneo. Il giovane era stato immobilizzato da alcuni turisti inglesi che l'avevano poi trattenuto fino all'arrivo dei carabinieri. 

L'altro marocchino era invece stato arrestato dai carabinieri il primo gennaio 2015 dopo che, entrato con un bastone nella chiesa parrocchiale di Cles, dopo aver gridato frasi in arabo aveva scaraventato a terra quattro statue della Madonna accanendosi poi su di esse usando dei candelabri.
L'uomo aveva inoltre preso di mira i marmi di un altare e il battistero, due pale ed un grande quadro dell'Assunta. Il mese prima aveva disturbato una funzione religiosa nella stessa chiesa. Condannato a un anno e quattro mesi ai domiciliari, alcuni giorni dopo era stato nuovamente fermato dai carabinieri nelle vie di Cles sempre con un bastone in mano, non lontano dalla stessa parrocchia presa di mira. 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Luglio 2016, 19:26
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