Il clan "sponsorizza" la festa patronale:
il nome sulla mongolfiera, scandalo a Bari

Il clan "sponsorizza" la festa patronale: il nome sulla mongolfiera
Non c'era la colonna sonora del Padrino e mancava anche l'inchino della statua di san Rocco davanti alla casa del boss locale, ma è bastata una dedica su una mongolfiera («Famiglia Buscemi. Viva san Michele, viva san Rocco») ad un clan, la famiglia Buscemi appunto, per sfoggiare il suo peso in paese. Siamo a Valenzano, Comune di 19mila abitanti alle porte di Bari, dove il nome Buscemi, originario della Sicilia, è legato - secondo gli investigatori - al clan mafioso barese Stramaglia.

A denunciare l'accaduto è il deputato barese del Pd Dario Ginefra che ha postato su proprio profilo Facebook anche la foto della mongolfiera incriminata, che viene lanciata tradizionalmente al termine dei festeggiamenti in onore del santo patrono.

 

La foto è stata acquisita dai carabinieri e la Dda di Bari aprirà un'inchiesta. «Ieri a Valenzano - scrive Ginefra - c'è stata la festa patronale. La famiglia Buscemi ha fatto mettere un messaggio con dedica sulla mongolfiera che viene lanciata, tradizionalmente, in occasione della conclusione dei festeggiamenti. Si tratta di una sponsorizzazione da parte del clan omonimo?». «Formalizzerò - annuncia il deputato - un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno, ma mi auguro che i media locali e nazionali diano evidenza ad un episodio che, se confermato, rappresenterebbe una grave manifestazione che spero veda l'immediata, sia pur tardiva, presa di distanza delle autorità religiose e civili locali».

Anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro (Pd), non ha dubbi su quanto accaduto. Quella di Valenzano - dice - «è una brutta storia, una di quelle che purtroppo, ciclicamente, si ripetono, e vedono le famiglie legate alla criminalità organizzata locale sfruttare anche occasioni di festa e di sentimento religioso per affermare, indirettamente, la propria presenza sul territorio». «Sono segnali preoccupanti - commenta il senatore Dario Stefano (Misto) - che bisogna saper cogliere e mai sottovalutare. Spero si possa risalire fino all'origine di questa spiacevole iniziativa per prendere i dovuti provvedimenti». Getta acqua sul fuoco, invece, il sindaco di Valenzano, Antonio Lomoro, che parla di strumentalizzazione politica.

Gli esempi sulla ostentazione del potere mafioso sono tanti: si va dal celebre funerale del boss Casamonica in una chiesa del quartiere Tuscolano di Roma, ai celebri «inchini» nel corso delle processioni per omaggiare i boss locali.
Uno degli episodi più eclatanti è quello di Oppido Mamertina, che spinse il vescovo a sospendere a tempo indeterminato lo svolgimento di tutte le processioni della diocesi calabrese. Non meno celebre la processione della Madonna del Carmelo nel quartiere Ballarò di Palermo, dove i padri carmelitani si dovettero difendere dall'accusa di aver fatto fermare il corteo per tributare «onori» al boss Alessandro D'Ambrogio in cella al 41 bis. 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Agosto 2016, 21:40
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