Gigi Buffon per il sì al referendum: "Renzi
mi piace, le sue riforme sono coraggiose"

Gigi Buffon per il sì al referendum: "Renzi mi piace, le sue riforme sono coraggiose"
«Io un uomo di destra? Credo in valori come la lealtà, l'altruismo, il coraggio, il merito, la giustizia e il patriottismo. Ma non mi considero di destra. E quei due casi, avvenuti a inizio carriera, sono stati semplici gaffe: non sapevo nulla della loro valenza politica».

Gianluigi Buffon, oggi, ha 38 anni e ancora tanta voglia di giocare e vincere. Alla sua età, è ancora tra i primi portieri al mondo e sogna nuovi trofei con la Juventus e con la nazionale. Poco prima di partire per il ritiro azzurro pre-Europei, l'estremo difensore ha rilasciato un'intervista a L'Unità raccontandosi a 360°, affrontando questioni di campo ed extracalcistiche. Tra le prime domande, non poteva mancare il riferimento alle accuse di apologia del fascismo. Buffon spiega così: «La maglia 'Boia chi molla'? Avevo 18 anni, l'avevo vista scritta su un banco del collegio e quel motto mi piaceva, non sapevo fosse fascista. La maglia numero 88 la scelsi perché non potevo prendere la 00, ma volevo mettere in mostra di avere gli attributi. Solo dopo, informato dalla comunità ebraica, scoprii che era un riferimento a 'Heil Hitler' e cambiai numero».

Dopo quelle due polemiche giovanili, nel 2015 Buffon attirò parecchie critiche quando ricordò l'anniversario della morte di Fabrizio Quattrocchi: «Lui, come Morosini, morì con coraggio facendo il proprio lavoro. E fu premiato alla memoria da Ciampi, un uomo non proprio di destra». A proposito di statisti, il capitano azzurro si è espresso così: «Ho apprezzato Ciampi e Napolitano perché hanno sempre fatto leva sul patriottismo sano, quello che non può essere sfoderato solo ai Mondiali o alle Olimpiadi. Poi, anni dopo, appoggiai Monti perché pensavo che in quel momento fosse l'uomo giusto per le sorti del paese».

Oggi Buffon è un convinto sostenitore di Matteo Renzi: «Potrà sbagliare, ma fa le cose con coraggio: mi piace la sua energia, il suo entusiasmo. L'Italia ha bisogno di leader coraggiosi e mi piacciono molto le sue riforme costituzionali. Ci permetterebbero di superare lo stallo del bicameralismo perfetto, che esiste solo da noi, e anche di avere una maggiore stabilità politica. Spero che al referendum la gente vada a votare informata e non accecata dalla demagogia o corrotta dal voto di scambio».

Buffon ha poi raccontato tanti aneddoti della propria carriera: «Da giovane ero un pazzo, senza regole, ma la vita e il tempo per fortuna mi hanno fatto cambiare. Sono diventato un uomo sempre più maturo e ho fatto la scelta di scendere in B con la Juve dopo calciopoli per dimostrare che l'attaccamento alla maglia e ai tifosi non sono solo slogan da interviste post-partita. Sono stati anni di purgatorio ma poi nelle ultime cinque stagioni mi sono tolto soddisfazioni impagabili. Baggio, Pirlo, Totti e Del Piero sono stati gli italiani più forti con cui ho giocato. Il miracolo su Balotelli nell'ultima sfida col Milan? Sono stato bravo e ho avuto anche un po' di culo. Non so se sono il miglior portiere della storia del calcio, sarà il tempo a dirlo, per dare certi giudizi serve una certa distanza. So solo che ho avuto una gran bella carriera».
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Maggio 2016, 13:34
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