Ludovica, un improvviso malore
ha spento il suo sorriso a 17 anni

Ludovica, un improvviso malore ha spento il suo sorriso a 17 anni

di Emanuele Coppari
ANCONA - Si alza per fare colazione, accusa un malore, si accascia sul letto e muore. Sono i tre fotogrammi choc che in sequenza raccontano il dramma di Ludovica Recanatini. La sua scomparsa ad appena 17 anni ha raggelato il quartiere Adriatico. La notizia rimbalza verso le 9,30 del mattino dal civico 5 di via Monfalcone, la strada che corre di fianco al Salesi. Il sospetto che sia accaduto qualcosa di grave si tocca quasi con mano quando nell'atrio davanti al palazzo s'infilano un'ambulanza e una pattuglia delle Volanti. Poi parte il tam tam funebre tra i vicini: «E' Ludovica, è morta». Nell'appartamento al terzo piano la tragedia era già entrata senza bussare.
 
Il dramma all’improvviso
Ludovica si alza come tutte le mattine per andare a scuola. Fa colazione con la madre, Sabrina Zenobi, e il fratello più grande di lei. Federico, vice allenatore di una delle squadre giovanili di basket della Stamura e giocatore anche lui. Federico ha 33 anni, ma con sorella ha un grande feeling. Finita la colazione lei va in camera per cambiarsi. Un tonfo sordo annuncia il dramma. La mamma e il fratello la chiamano, lei non risponde. Corrono a vedere e la trovano senza coscienza. Scatta l’allarme al 118. Arrivano a sirene spiegate l’automedica e un’ambulanza della Croce Rossa. Inizia il tentativo disperato di strappare Ludovica dalle mani della morte. Quaranta minuti di pratiche rianimatorie che però non danno esito: le speranze di tenere in vita la ragazzina sono ridotte a zero. 

In via Monfalcone sopraggiunge una pattuglia della polizia, gli agenti - sulla scorta degli accertamenti svolti dal medico nell’immediatezza dei fatti - prendono atto del malore fatale. Viene informata la procura, i genitori della ragazzina non chiedono l’autopsia. Nell’abitazione dove la famiglia veglia sul corpo senza vita della povera Ludovica, si susseguono i riti soliti dopo una tragedia. 

Il dolore del papà
Il papà è Simone Recanatini, tecnico radiologo a Torrette. Apre la porta e l’espressione è quella sconvolta di un genitore che ha appena perso per sempre una figlia nel fiore degli anni. «Si è svegliata, ha fatto colazione e si è sentita male, ha sbattuto sul muro. Cosa vuoi dire?». Gli occhi bagnati di lacrime e la voce rotta da un'incredulità che ancora non è diventata dolore consapevole. 

Il sogno spezzato
Non si capacita il papà. "Non aveva mai dato nessun segnale, stava bene ed era una ragazza serenissima. Non usciva spesso, non andava mai nemmeno in discoteca". Ha lasciato il liceo pedagogico Rinaldini, sognava di fare la stilista. "Adesso frequentava una scuola di moda in centro”. Poi solo la rassegnazione: "E' una vita che sto in ospedale, purtroppo so che queste cose possono succedere e quando capitano ai giovani non c'è niente da fare".

Ripensa al sorriso di Ludovica, al bel rapporto con suo fratello Federico, nonostante la differenza di età. «Lei aveva 17 anni, lui ne ha 33, ma si volevano un bene dell'anima». Suona il sacerdote, venuto a pregare per l’anima di Ludovica e portare un po’ di conforto ai familiari. Domani mattina alle 9,30 celebra i funerali nella chiesa del Sacro Cuore. L’addio a Ludovica, e ai suoi sogni di ragazzina. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Aprile 2016, 21:05
© RIPRODUZIONE RISERVATA