"Roma e l'Italia nel mirino del terrorismo".
Alfano alla Camera lancia l'allarme Isis
di Marco Zorzo
Ma, avverte il ministro, «non sarebbe prudente dare alle parole di al-Baghdadi un significato esclusivamente metaforico. Questo perché dobbiamo sempre considerare la platea a cui egli si rivolge ed il rischio che menti deboli e facilmente influenzabili possano lasciarsi suggestionare dai messaggi del loro capo politico e spirituale, interpretandoli alla lettera».
Il pericolo, dunque, «richiede la massima vigilanza e l’interesse verso ogni segnale premonitore, anche quello apparentemente più tenue, che possa consentire la diagnosi precoce di eventuali rischi per la sicurezza interna o per gli interessi italiani all’estero».
In cima alle preoccupazioni di servizi e forze di polizia ci sono senz’altro i “foreign fighters”, estremisti islamici, spesso appartenenti alla seconda generazione di immigrati. Tra questi si stimano ben 2.300 europei ed anche l’Italia è interessata dal flusso. «Allo stato attuale - dice il titolare del Viminale - nell’esodo verso la Siria risultano coinvolte finora 48 persone collegate a vario titolo al nostro Paese, di cui 2 di nazionalità italiana, una il genovese Giuliano Delnevo, convertitosi all’Islam e morto nelle vicinzanze di Aleppo nel giugno dello scorso anno, mentre l’altra persona è un giovane marocchino naturalizzato che si trova attualmente in un altro Paese europeo».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Settembre 2014, 09:38
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