Ragazzo morto a Santo Domingo, il fratello: "Non si è suicidato, c'era ostilità verso di lui"

Ragazzo morto a Santo Domingo: "Non si è suicidato, ostilità verso di lui"
GENOVA - «Mio fratello non si è suicidato, non era nel suo carattere. Tra l'altro l'ho sentito un paio di giorni prima di quanto successo, mi aveva mandato delle foto scattate in Bolivia, era felice e mi ha detto che sarebbe tornato presto». Lo ha detto Alberto Grandis, fratello di Alessandro, il ragazzo del savonese trovato morto a bordo della piscina di un residence a Santo Domingo che ha svelato che Alessandro aveva già in tasca il biglietto aereo per rientrare.



Nemmeno il padre di Alessandro, Pierfrancesco Grandis, è convinto che il figlio si sia suicidato: «Era andato là in vacanza ma anche per studiare la possibilità di mettersi in società con una farmacia locale - ha detto -. Aveva una ragazza conosciuta in Argentina, insomma non c'era nulla che potesse far pensare al suicidio o a situazioni di autolesionismo».

La madre del ragazzo, Anna Rosa Cacace, medico legale all'Asl savonese, ha riferito al marito che sul corpo di Alessandro «ci sono segni di colluttazione, segni evidenti su una spalla come se fosse stato spinto.
Poi probabilmente un colpo alla nuca ha creato la perdita di conoscenza e in seguito è stato lanciato nel vuoto. Speriamo che le autorità locali contribuiscano a risolvere il caso e non lo chiudano lì come un semplice suicidio. Bisogna dire anche che lo stesso Alessandro mi ha riferito di un clima ostile al suo arrivo a Santo Domingo, un clima che non si aspettava».

Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Aprile 2017, 18:54
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