Il caso della mamma In 10 ospedali
​per abortire. La Procura: "Non c'è reato"

Il caso della mamma In 10 ospedali per abortire. La Procura: "Non c'è reato"

di Marco Aldighieri
PADOVA - L'odissea per abortire subita da una padovana di 41 anni si è rivelata una bolla di sapone. La Procura euganea ha chiuso l'indagine per la totale assenza di reati. La donna, affiancata dal sindacato Cigl, aveva dichiarato ai primi di marzo di essere stata costretta a contattare 23 ospedali, alcuni anche fuori regione, per cercare un centro abilitato all'interruzione volontaria di gravidanza in grado di aiutarla nell'immediato. Ma le indagini condottate dai carabinieri del Nas non hanno riscontrato alcuna violazione della legge 194. Era il 15 dicembre del 2015, quando la 41enne si è rivolta a un consultorio per abortire. Da qui è stata mandata all'Azienda ospedaliera di Padova, dove il 23 dicembre è stata sottoposta a una visita ginecologica e le è stata fissata la data per l'IGV il 12 gennaio del 2016. Ed è a questo punto che la donna ha effettuato 23 telefonate (non ha contattato 23 centri come da lei dichiarato) in una decina di ospedali per cercare di ridurre i tempi per abortire. Ma alla fine la padovana, sposata e madre di due figli, il 12 gennaio dell'anno scorso si è sottoposta, come previsto, all'IGV in Azienda ospedaliera a Padova...
 
 
Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Aprile 2017, 09:02
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