Trump minaccia la Corea del Nord: "Pyongyang cerca guai"

Trump minaccia la Corea del Nord: "Pyongyang cerca guai"

di Mario Fabbroni
Il tweet di Donald Trump non lascia spazio a dubbi: «La Corea del Nord è in cerca di guai. Se la Cina decide di aiutare sarebbe una grande cosa. In caso contrario, risolveremo il problema anche senza di loro».
 


Il “problema” è il regime di guidato da Kim Jong-un. Soffiano forte i venti di guerra. La flotta statunitense guidata dalla portaerei Carl Vinson viaggia infatti spedita verso il paese nemico con il suo carico di armi, ma la risposta nordcoreana non si è fatta attendere: «Le spericolate mosse americane per invadere la Corea del Nord hanno toccato una fase seria dei suoi scenari - ha detto un portavoce del ministero degli Esteri -. Se gli Usa osano optare per un’azione militare, come un “attacco preventivo” e la “rimozione del quartier generale”, la Corea del Nord è pronta a reagire ad ogni tipo di guerra desiderata dagli Usa». In realtà il messaggio del presidente degli Stati Uniti è rivolto soprattutto al leader cinese Xi Jinping, ospite la settimana scorsa nel resort trumpiano di Mar-a-Lago in Florida. «Ho spiegato al presidente della Cina che un accordo commerciale con gli Usa sarebbe di gran lunga più vantaggioso per loro se risolvessero il problema della Corea del Nord».

Con la solita disinvoltura, Trump svela qual è stato il tema chiave del vertice con Xi Jinping, proprio mentre i missili statunitensi Tomahawk si abbattevano sulla base aerea siriana di Shayrat, nella notte di giovedì 6 aprile. Washington insomma sarebbe pronta a concedere qualche vantaggio economico sostanziale a Pechino, in cambio di un intervento risolutivo nella Corea del Nord dato che la Cina, con i suoi aiuti e le forniture anche militari, tiene in piedi la dittatura di Pyongyang. Ma il “nemico” che arsenale balistico avrebbe? Il missile Rondong è di fabbricazione nordcoreana con una gittata di 1500 chilometri e una testata da 700 chili. Poi c’è il Taepodong che può arrivare fino a 2500 chilometri trasportando un testata da 500 chili. Ma si sa pochissimo ad esempio del Hwasong-14, ovvero quello degli ultimi test: si ipotizza un lancio da quasi 12.000 chilometri, segno di un tangibile salto di qualità negli armamenti del dittatore.

Fuori da questa contesa per ora sembra la Russia, che invece tiene in scacco il G7 dei ministri degli Esteri sulla questione Siria. il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, al termine dei lavori del G7 di Lucca è volato a Mosca ma ha preventivamente dichiarato quali sono gli obiettivi dell’amministrazione Trump a riguardo: «Molte nazioni guardano al processo di Ginevra per risolvere il conflitto siriano in un modo che produca stabilità e dia al popolo siriano l’opportunità di determinare il proprio futuro politico. La nostra speranza è che Bashar al Assad non faccia parte di quel futuro».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Aprile 2017, 08:40
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