Terrorismo, la Ue approva la schedatura
dei passeggeri degli aerei

Terrorismo, la Ue approva la schedatura dei passeggeri degli aerei

di Valeria Arnaldi
È la schedatura dei passeggeri il nuovo strumento adottato dall'Ue nella lotta al terrorismo. Il Parlamento europeo, ieri, a larga maggioranza ha approvato la direttiva che introduce il Pnr, ossia il registro dei passeggeri aerei, che raccoglie i dati di ogni passeggero intenzionato a raggiungere l'Europa o, al contrario, a lasciarla. La misura è stata studiata per facilitare «prevenzione, accertamento, indagine e azione penale nei confronti dei reati di terrorismo e dei reati gravi».

Le compagnie aeree saranno obbligate a trasmettere alle Autorità tutti i dati relativi ai passeggeri in entrata o uscita dall'Europa, provenienti da Paesi terzi.«Attraverso la raccolta, la condivisione e l'analisi delle informazioni dei Pnr - spiega il relatore Timothy Kirkhope - le nostre agenzie di intelligence sono in grado di rilevare modelli di comportamento sospetti, che necessitano di verifica».

Le polemiche non mancano, soprattutto in merito alla privacy. «Credo che la direttiva - prosegue Kirkhope - offra garanzie sul rispetto della privacy e dimostri che la legge è proporzionata ai rischi che abbiamo di fronte». Ogni Stato europeo ora dovrà istituire una propria Unità di informazione sui passeggeri per raccogliere i dati, che saranno conservati per cinque anni ma dopo sei mesi saranno resi anonimi. Ciascuna Unità dovrà trasferire i dati raccolti alle autorità, scambiarli con le unità di altri Paesi e con Europol. La rete di informazione e indagine dovrebbe garantire voli più sicuri. Non solo. Gli Stati potranno decidere se estendere la direttiva ai voli tra Paesi europei e raccogliere le informazioni pure da agenzie di viaggio e operatori turistici.

Dopo il sì del Parlamento, la direttiva ora dovrà essere approvata dal Consiglio.Se l'Ue aumenta gli strumenti di condivisione e collaborazione, diversi sono i casi dei rapporti diretti tra Stati. L'Austria continua nella sua strategia di chiusura: sarebbe, infatti, in preparazione una barriera al confine con l'Ungheria ai passaggi di Moschendorf e Heiligenbrunn e, in futuro, forse in altri due punti. L'intervento è stato deciso in vista dell'entrata in funzione di un campo profughi a Koermend. Intanto sale la tensione al Brennero. L'Austria ribadisce la volontà di chiudere il varco, ma solo in caso estremo. L'Italia però non ci sta ed è pronta a dare battaglia per mantenerlo aperto. «Se si tratta solo di parole e gesti simbolici - commenta il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni - penso che non ci saranno conseguenze sul terreno alla frontiera, se invece ci saranno davvero muri sarebbe molto grave».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Aprile 2016, 08:51
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