La Siria accusa: "La Turchia ci attacca".
Obama media, la Russia: "Assad non si tocca"

La Siria accusa: "La Turchia ci attacca". Obama media, la Russia: "Assad non si tocca"

di Stefania Cigarini
ROMA - C’è un nemico comune, l’Isis, ma opinioni molto differenti tra i principali attori mondiali - Stati Uniti e Russia - su come affrontarlo sul campo. In un gioco di alleanze e inimicizie - incentrate principalmente sul presidente siriano Bashar al Assad - che crea, se possibile, ancora più caos nella delicata questione siriana.

Barack Obama e Vladimir Putin concordando su una sempre maggiore cooperazione per raggiungere il cessate il fuoco, ma a patto - ha avvertito il presidente americano - che Mosca fermi i raid contro i ribelli anti-Assad. Il premier russo Dmitri Medvedev ha risposto rinnovando la fiducia in Assad considerato, al momento, “l’unica autorità legittima in grado di non far precipitare definitivamente la situazione”, come accaduto in Libia con la cruenta deposizione di Gheddafi. Anche sul campo la situazione è piuttosto confusa: le forze governative siriane starebbero avanzando verso Raqqa, considerata la Capitale dell’Isis, guadagnando ad ogni momento territori strategici. La Turchia, al tempo stesso, approfittando dell’offensiva siriana, avrebbe bombardando postazioni curdo-siriane trenta chilometri a nord di Aleppo.

Damasco stessa ha accusato Ankara di aver colpito anche postazioni del proprio esercito e di aver sconfinato con un
centinaio di soldati e veicoli armati. Alle rimostranze internazionali, il premier Ahmet Davotoglu, ha replicato - parlando con la cancelliera tedesca Angela
Merkel - che la Turchia ha intenzione di proseguire gli attacchi contro i curdi-siriani, considerati “terroristi” collegati al Pkk turco, partito da sempre all’opposizione. Con l’obiettivo della lotta all’Isis si scontrano sul terreno i propositi di Arabia Saudita, che si starebbe preparando ad una offensiva da terra, in chiave anti-Assad, e Iran che - come Mosca - non ha intenzione di lasciare la Siria in mano ai “ribelli” anti-Assad.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Febbraio 2016, 08:18
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