Isis, le schiave del sesso scambiate su Whatsapp:
"Vergine, 12 anni. Venduta a 11mila euro"

Isis, schiave del sesso scambiate su Whatsapp: "Vergine, 12 anni"
Il mercato delle schiave del sesso è un problema in grande espansione: l'Isis, vero motore di questa piaga, scambia annualmente oltre 3.000 schiave del sesso. Molto spesso sono poco più che bambini, vendute per qualche migliaio di dollari.

La piattaforma preferita per questo tipo di transizioni è WhatsApp, dove quotidianamente gli arruolati dell'Isis si scambiano informazioni e fotografie per scegliere la schiava del sesso.

L'Associated Press, tramite un suo attivista, è riuscita ad intercettare uno dei questi messaggi. Leggendolo si ghiaccia il sangue: "Vergine, bellissima, 12 anni. Il suo prezzo ha raggiunto i 12.500 dollari (11.000 euro) e sarà venduta presto".



Proprio come se si trattasse di un prodotto da vendere in qualunque bazar: un oggetto senza anima, venduto all'asta al migliore offerente.

Ogni schiava viene registrato legalmene in Iraq: se prova a fuggire le forze di sicurezza in ogni posto di blocco sanno della sua fuga e, i militari affiliati con l'Isis la bloccano e la mandano indietro, dal suo padrone.

A raccontare tutto è Mirza Danai, fondatore dell'organizzazione tedesco-irachena Luftbrucke Iraq: "Ogni schiava è registrata, quindi se fugge e viene fermata dalla polizia, con molta probabilità verrà riconquistata dal suo padrone".

Ma la Associated Press ci fa conoscere anche la storia di Lamiya Aji Bashar, una ragazza di 18 anni che è fuggita dall'Isis, fa venire i brividi: è stata rapita insieme ai suoi fratelli e sorelle nel 2014. E' diventata di proprietà di vari militanti che, a turno, la stupravano e la torturavano. Lamiya ha tentato la fuga molte volte, ma ogni volta veniva riacciuffata, stuprata e torturata. Per fargliela pagare.

Nel marzo del 2014, però è riuscita nella sua impresa: suo zio è riuscito a pagare 800 dollari ad alcuni contrabbandieri per organizzare la fuga della ragazza. Durante l'operazione, però, qualcosa è andato storto e una mina è esplosa lungo la sua corsa: Lamiya è rimasta sfugurata a vita, ma è sopravvissuta.

Ora si è riunita con i suoi fratelli in Germania ma, nonostante tutte le brutalità e le violenze, il suo cuore è rimasto in Iraq.
 
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Luglio 2016, 11:14
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