"Non ho più soldi neanche per fare la spesa",
la lettera al datore di lavoro: licenziata

Scrive al capo: "Non ho più soldi per fare la spesa". Licenziata
Una lettera scritta col cuore che ha segnato il destino lavorativo di Talia. Non una qualunque spedita a un amore lontano o a un amico di lunga data, ma una vera e propria lettera aperta al datore di lavoro. Sì, perché la 25enne Talia Jane (nome di finzione), ex impiegata della piattaforma californiana Yelp, ha deciso di mettere nero su bianco tutto quello che pensava del suo lavoro e di indirizzarlo al ceo della società, Jeremy Stoppelman. Due ore dopo aver postato il contenuto sul blogMedium, Talia ha fatto sapere tramite Twitter di essere stata licenziata. Nessun avviso da parte della società, solo il suo account di posta elettronica disattivato e successivamente una telefonata per comunicarle la fine del rapporto lavorativo, come riporta 'Business Insider'.

"Da quando ho iniziato questo lavoro non ho più fatto la spesa - scrive nella lettera - Non perché sia pigra ma perché prima di trasferirmi qui ho comprato cinque chili di riso e da allora i miei pasti consistono, fondamentalmente, in questo. Non posso permettermi di fare la spesa, il pane per me è un lusso, anche se lei ne ha un frigo intero all'ottavo piano. Ma a noi non è concesso portarne un po' a casa".

Nella lettera, Talia denuncia anche gli affitti troppo elevati di San Francisco, che gravano pesantemente sulla propria situazione economica: "Ieri sono stata pagata ma devo risparmiare il più possibile per pagare l'affitto del mio appartamento che dista 40 miglia dal posto di lavoro. E' la sistemazione più economica che sono riuscita a trovare e che fosse vicino a una fermata del treno. Ogni giorno comprare il biglietto per andare a lavorare mi costa 11 dollari tra andata e ritorno".

Dopo aver postato la sua lettera, rimbalzata in poche ore sui social, Talia ha ricevuto sostegno da molte persone, che l'hanno aiutata con messaggi di solidarietà e donazioni sul proprio conto corrente. Anche l'amministratore delegato al quale aveva scritto la lettera ha deciso di replicare via Twitter, sottolineando di non essere implicato nel licenziamento e che tale decisione non è stata presa per via della lettera pubblicata su Medium. "Ieri sera ho letto il post di Talia - scrive Stoopleman - e sono d'accordo con il fatto che il costo della vita a San Francisco sia troppo elevato. Ci sono sempre due punti di vista in ogni storia, perciò esercito di Twitter, mettete giù i forconi".
 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Febbraio 2016, 13:16
© RIPRODUZIONE RISERVATA