Fa sesso con i due figli minorenni di un collega
del marito: condannata a tre anni di carcere -Foto
di Federica Macagnone
Caroline Salisbury, 28 anni, madre di due bambini, per il giudice della Royal Courts di Londra non ha giustificazioni e va considerata come un pericolo per i maschi adolescenti. «Pur considerando tutte le attenuanti possibili, tre anni di carcere è il minimo che le si possa dare». Anche in considerazione delle aggravanti, visto che Caroline è recidiva: un anno prima di avviare la sua relazione sessuale con il 14enne, figlio di un militare collega del marito, era andata a letto con il fratello 17enne del ragazzino.
Una volta scoperta la tresca con il nuovo amante, ha tentato di scaricare la colpa su di lui, accusandolo di averla stuprata, e cancellando dal proprio profilo Facebook le conversazioni "hot" con lui e un videomessaggio in cui gli diceva: «Non vedo l'ora che vieni qui a fare l'amore con me». Senza contare che aveva detto al ragazzo di tacere sul loro rapporto perché aveva paura che le portassero via i figli.
Il giudice, sir Brian Leveson, ha ritenuto estremamente grave il comportamento di Caroline che, nonostante fosse stata in passato scoperta e redarguita dalla famiglia del ragazzo e dalla polizia militare, aveva continuato ad andare a letto con lui, usando un falso profilo Facebook per contattarlo e invitarlo a casa sua. Condannata a marzo a due anni con sospensione della pena, Caroline si è vista condannare due giorni fa a tre anni di carcere con effetto immediato. «Troppo mite la prima sentenza - ha incalzato Leveson - per una donna che ha abusato sessualmente di un 14enne tradendo la sua fiducia e sfruttando la sua posizione di adulta». Il giudice ha anche attaccato l'avvocato della difesa che ha definito la sentenza "brutale". «Mi chiedo - ha detto Leveson se avrebbe definito brutale la sentenza anche nel caso in cui l'adulto fosse stato un maschio e la vittima fosse stata una ragazzina di 13 anni».
Leveson ha comunque detto di aver valutato anche l'altra faccia della medaglia e di aver rilevato che Caroline ha avuto il buon senso di dichiararsi colpevole, ha dato segni di rimorso ed è stata responsabile nei confronti dei suoi figli. Nonostante ciò, però, il giudice ha ritenuto indispensabile spedirla in cella. «La sua condanna alla detenzione immediata - ha concluso - deve far comprendere un messaggio forte e chiaro: gli adolescenti hanno il diritto di essere protetti dagli abusi sessuali».
Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Giugno 2015, 20:27