"La Russia si prepara alla guerra", tra rifugi anti-atomici e scorte di cibo

La Russia si prepara alla guerra: rifugi anti-atomici e scorte di cibo
Rifugi anti-atomici, parenti fatti rientrare, segnali contrastanti ma inquietanti. La Russia si sta davvero preparando alla guerra contro l’Occidente? Secondo quanto ricostruito oggi dal Corriere della Sera e dal suo inviato Fabrizio Dragosei, ci sarebbero una serie di segnali decisamente preoccupanti per chi segue la politica estera del Cremlino e quella interna del Paese.

Innanzitutto i rifugi anti-atomici: l’amministrazione di un quartiere a sud di Mosca, Kuzminki, avrebbe già lanciato una raccolta fondi tra gli abitanti per costruirne uno. “Posti limitati, ogni contribuente avrà un pass per entrare”, reciterebbero le istruzioni. Il governatore di San Pietroburgo ha invece iniziato ad ordinare l’accumulo di riserve di grano, mentre la settimana scorsa in tutto il Paese si sono svolte delle esercitazioni su cosa fare in caso di attacco.

Ma è solo psicosi o c’è qualcosa di reale? Ieri diversi siti internet hanno poi riportato un ordine emesso dal Cremlino per funzionari statali e parlamentari, per far rientrare i parenti che si dovessero trovare all’estero, ordine né confermato né smentito dal portavoce di Putin, che ha detto di non saperne nulla. Il presidente russo vuole solo mostrare i muscoli, o ci troviamo di fronte ad una crisi internazionale senza rimedio che ci porterà ad una guerra mondiale, nucleare e atomica, che provocherà la fine del mondo? Lo scopriremo solo vivendo.

PUTIN: CON GLI USA NON C'È DIALOGO La Russia è «preoccupata» per il deterioramento dei legami con gli Stati Uniti ma «non si tratta di una nostra scelta». Lo ha detto il presidente Vladimir Putin durante un incontro con il Forum degli investitori della banca VTB. Lo riporta la Tass. «Il dialogo con gli Usa - ha aggiunto - praticamente non c'è». «Voi sapete che con l'amministrazione attuale - ha detto Putin agli investitori - è molto difficile avere un dialogo, perché praticamente il dialogo non c'è. L'amministrazione Usa formula quello che le serve e poi insiste che sia eseguito. Ma questo non è un dialogo, è un diktat. È così su quasi ogni questione». 

"ISTERIA SU HACKER" «L'isteria» attorno alla pubblicazione dei dati ottenuti dagli hacker negli Stati Uniti è mirata a «distrarre» l'opinione pubblica. Così Vladimir Putin citato dalla Tass. Il presidente russo ha poi sottolineato che i candidati alla casa Bianca, «sfruttando il tema russo», «avvelenano i rapporti bilaterali».Putin ha ribadito che Mosca lavorerà con ogni leader americano sempre che i leader americani «vogliano lavorare con il nostro Paese». 

L'isteria, ha detto Putin, è stata generata per distogliere l'attenzione degli americani «dall'essenza di quello che hanno pubblicato gli hacker». L'essenza, secondo Putin, «è la manipolazione dell'opinione pubblica, ma per qualche motivo non se ne parla, tutti parlano soltanto di chi l'ha fatto». L'amministrazione Usa accusa la Russia di fare pressioni su altri paesi, continua Putin, secondo cui però sono proprio gli Stati Uniti «a fare pressione sui partner, anche alleati, che vengono ascoltati, spiati, e queste informazioni vengono poi sfruttate».

Alcuni hacker hanno pubblicato informazioni sul comportamento indecente dello stato maggiore di Hillary Clinton nel corso della campagna elettorale - ha ricordato Putin - ovvero sostenere un candidato a sfavore dell'altro. «È iniziata l'isteria che tutto questo è nell'interesse della Russia: ma non c'e niente che d'interesse della Russia in questa vicenda». 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Ottobre 2016, 16:06