Kayla, schiavizzata e uccisa dall'Isis,
il video che i terroristi inviarono alla famiglia

Kayla, schiavizzata e uccisa dall'Isis, il video che i terroristi inviarono alla famiglia
La tv americana Abc, nel corso dell'inchiesta dal titolo «The Girl Left behind», ha diffuso le immagini del video che l'Isis inviò, per chiedere 5 mln di dollari di riscatto, alla famiglia di Kaya Mueller, la giovane cooperante americana rapita nel 2013 e uccisa nel Febbraio 2015.



Stuprata dal Califfo e poi uccisa, lo Stato islamico ha tentato di usare il suo cadavere in chiave propagandistica: prima affermando che la ragazza, 26 anni, era morta per colpa di un raid dell'aviazione giordana, poi inviando le foto del cadavere alla famiglia, almeno tre immagini. In una sul volto di Kayla si notavano alcuni lividi ed ematomi, non le ferite tipiche di chi muore sotto un bombardamento. Quei lividi erano probabilmente opera proprio del Califfo Abu Bakr al Baghdadi, che l'aveva scelta come moglie e la costrinse ad avere rapporti sessuali.

La storia di Kayla Mueller ha tenuto col fiato sospeso tutta l'opinione pubblica americana e occidentale. Per liberare lei e altri ostaggi occidentali gli americani tentarono un blitz di terra in Siria finito con un insuccesso.



Una donna irachena di 25 anni, moglie di un leader dello Stato Islamico ucciso in un raid americano lo scorso anno, e' accusata ora accusata da un tribunale federale americano di aver tenuto in ostaggio Kayla Mueller e di aver contribuito alla sua morte. Si tratta di Nisreen Assad Ibrahim Bahar, nota anche come Umm Sayyaf, moglie di Abu Sayyaf, che era considerato il 'ministro per il Petrolio' dello Stato Islamico.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Agosto 2016, 18:03
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