Schiava del sesso costretta dall'Isis a mangiare
suo figlio di un anno. "L'hanno servito col riso"

Orrore Isis, schiava del sesso costretta a mangiare suo figlio
Una schiava sessuale dell'Isis sarebbe stata costretta a mangiare il proprio figlio, ucciso e cucinato dai terroristi. L'agghiacciante e doloroso racconto è stato portato alla luce dalla parlamentare irachena Vian Dakhill, l'unica di etnia yazida (né araba, né musulmana, e per questo vista come un'adoratrice del diavolo dallo Stato Islamico).

La "schiava", una delle donne riuscite a sfuggire ai fanatici, ha raccontato di essere stata rinchiusa in una cella per tre giorni senza acqua e cibo, al termine dei quali le è stato servito un pasto a base di carne accompagnata da riso. Dopo aver patito i morsi della fame, ha divorato il pranzo. Solo dopo l'ultimo boccone - ha spiegato la Dakhill all'emittente egiziana Extra News - le hanno detto: "Abbiamo cucinato il tuo bambino di un anno dopo avertelo portato via, è questo quello che hai appena mangiato".

La testimonianza rilasciata dalla parlamentare irachena in tv. 


La madre costretta a mangiare il suo bimbo è anch'essa di etnia yazida, come la parlamentare. Donne e bambine di questa etnia sono state ridotte a schiave del sesso dall'Isis, mentre migliaia di uomini sono stati uccisi. 
 


 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Giugno 2017, 19:48
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