Siria, respinto l'Isis: salve le rovine di Palmira.
Le truppe jihadiste avanzano in Iraq -Foto

Siria, respinto l'Isis: salve le rovine di Palmira. ​Le truppe jihadiste avanzano in Iraq

di Giammarco Oberto
MILANO - All’ombra delle antiche rovine di Palmira, nel cuore del deserto, 240 chilometri a nord est di Damasco, si consuma quella che gli osservatori definiscono la battaglia decisiva per l’esito della guerra civile in Siria. Ieri il vento è girato in favore delle truppe lealiste di Bashar Al Assad, che in un’imponente offensiva di terra con il supporto dei caccia sono riuscite a riconquistare i quartieri occupati sabato dagli jihadisti di al Baghdadi.



Gridano vittoria, i siriani. Ma l’Isis che sembra imbrigliato in Siria prende piede in Iraq, come un incendio che non si riesce a contenere: le bandiere nere del Califfato sventolano da ieri sulla città di Ramadi, dove migliaia di civili sono in fuga. Il capoluogo della provincia di Al Anbra, la più grande dell’Iraq, dista soltanto cento chilometri da Bagdad: in zona la situazione si fa di ora in ora più delicata.







A Palmira, soprannominata “La sposa del deserto”, uno dei siti culturali più importanti del Medioriente, patrimonio dell’Unesco, lo scontro è stato cruento, casa per casa. Secondo l’osservatorio siriano per i diritti umani, le vittime della battaglia sono 295: 123 soldati siriani, 115 miliziani dell’Isis e 57 civili. Le antiche rovine risalenti ai primi tre secoli dopo Cristo non sono state danneggiate, come ha confermato il capo del governo siriano per le antichità, Maamoun Abdulkarim.



La rovina in compenso è arrivata in Iraq, nella città chiave di Ramadi. A migliaia i civili si sono messi in marcia verso la capitale, in fuga da combattimenti sempre più aspri. Il premier iraqeno Haidar al Abadi ha ordinato alle sue truffe di non ritirarsi ed ha chiesto l’appoggio delle milizie sciite, alleate all’Iran, come già era avvenuto per la riconquista di Tikrit. Ma proprio l’intervento dei volontari delle milizie sciite rischia di complicare il quadro ancora di più, infiammando le tensioni intercofessionali in quella provincia a maggioranza sunnita.






Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Maggio 2015, 09:00