Imprenditore 'cuore d'oro' compra una nave
per salvare i migranti in mare verso l'Italia

Imprenditore 'cuore d'oro' compra una nave per salvare i migranti in mare
BERLINO - I migranti come i tedeschi della Germania dell'Est ai tempi del muro. Harald Höppner, commerciante e imprenditore di Berlino, non esita a fare questo paragone mentre spiega il progetto di comprare una vecchia nave per salvare vite umane nel Mediterraneo.





A pochi giorni dalla tragedia nel canale di Sicilia Harald racconta a 'Repubblica' cosa ha provato mentre guardava in tv le drammatiche immagini del naufragio: "Se non faccio niente adesso me ne pentirò per tutta la vita. Per me quelle persone che fuggono dai paesi africani in guerra e che rischiano la vita attraversando il mare per raggiungere le coste europee sono come quei miei connazionali che al tempo delle due Germanie fuggivano dalla Ddr per arrivare in Occidente: molti di loro sono morti tentando di superare quel muro di cemento e di filo spinato tra Berlino Est e Berlino Ovest".



LA NAVE L'uomo gestisce insieme alla moglie due negozi di mobili ed uno di abbigliamento a Berlino. Per realizzare il suo progetto ha deciso di investire una parte dei suoi risparmi comprando una vecchia barca del 1917 che veniva utilizzata come casa galleggiante nei canali olandesi.

Harald non era solo: per acquistare il natante ha raccolto 100mila euro e fatto la colletta tra amici, artigiani, medici, farmacisti e operai.

"Abbiamo scelto il mezzo ed insieme ad altri volontari abbiamo cominciato a lavorarci per renderlo sicuro e navigabile. L'abbiamo attrezzato con sistemi elettronici e satellitari e finalmente ieri ha lasciato il porto di ed è in navigazione verso il Mediterraneo: sarà lì in due settimane".



LA MISSIONE Lo scopo è quello di monitorare la situazione nel Mediterraneo fornendo assistenza alle motovedette a lavoro. A bordo della nave che è stata battezzata 'Sea Watch' ci sono una quindicina di volontari, un capitano, dei medici, dei marinai, degli infermieri. Staranno in mare per alcuni mesi "perché - dicono - vogliamo contribuire a salvare vite umane: davanti a queste stragi non si può rimanere soltanto a guardare".
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Aprile 2015, 13:54