Prof 27enne fa sesso con uno studente 17enne ma viene incastrata da una foto.
Lei si difende: "Sono stata drogata"

Prof 27enne fa sesso con studente 17enne: incastrata da foto

di Federica Macagnone
Le foto che la incastrano appaiono inequivocabili: l'immagine di lei stesa nel letto di un albergo, con accanto uno dei suoi studenti, è stata postata sui social e non sembra lasciare adito a dubbi. C'è un solo rebus da sciogliere: Isabelle Graham, 27enne docente di francese, cristiana praticante e devota, è davvero stata abusata da un 17enne che l'aveva drogata, come sostiene lei, oppure è entrata volontariamente in quella stanza per passare una notte di sesso sfrenato con lui, come sostiene il ragazzo?
 
 


È quello che dovrà stabilire in queste ore la giuria del General Teaching Council for Scotland, chiamata a decidere se l'insegnante, sospettata di aver passato tre ore da sola con l'adolescente a bere con lui e "impegnandosi ripetutamente in attività sessuali", dovrà essere bandita per sempre dall'insegnamento.

L'unico dato certo della vicenda, che risale al giugno 2014, è che Isabelle e il ragazzo uscirono insieme dall'hotel Carlton Highland nel centro di Edimburgo, dove si teneva il ballo di fine anno della scuola Whitburn Academy di West Lothian, per andare insieme in un albergo Travelodge. La donna sostiene di aver bevuto qualche drink drogato che l'ha resa incosciente e di non ricordare nulla di quella notte. Fatto sta che alcune foto pubblicate sui social, e scoperte dalla direzione della sua scuola, la ritraggono mentre giace a letto insieme a un suo allievo: foto scattate da un altro studente che era entrato più volte nella stanza.

Non solo. Un poliziotto chiamato a testimoniare ha detto che, visionando i filmati delle telecamere a circuito chiuso nei quali la prof e l'alunno si baciano ripetutamente, non è emerso alcun indizio che possa far pensare che la donna non fosse cosciente e consenziente. «Il modo in cui si comportava fa capire che era pienamente lucida e sapeva benissimo cosa stava facendo». Non è emersa nessuna prova a suo favore neanche quando si è fatta visitare in ospedale: «Dai test effettuati non abbiamo rilevato alcun indizio che dicesse che la donna fosse stata sotto l'influenza di abuso di droghe o di alcol». In base a questi dati la polizia aveva sollevato varie accuse contro di lei, visto che lo studente era minorenne, ma il procuratore fiscale aveva deciso di non procedere sostenendo che mancavano prove schiaccianti. In seguito allo scandalo, comunque, la professoressa abbandonò la scuola.

Isabelle, che nega qualunque accusa e dice di essere vittima di una macchinazione, dice che i quattro bicchieri di vino che aveva bevuto non l'avrebbero mai potuta ridurre in stato d'incoscienza se non fossero stati drogati e, replicando al poliziotto e ai medici, ha citato le cosiddette "droghe dello stupro" che lasciano le vittime lucide, ma inibiscono le loro capacità decisionali. Infine ha ricordato come fino a quel momento, essendo una cristiana praticante convinta, si fosse astenuta da qualunque rapporto sessuale in attesa del matrimonio. Appoggiata, nella sua difesa, da Andrew Wilkie, che nel frattempo è diventato suo marito e si dichiara certo che la moglie stia dicendo la verità. «Da quando l'ho conosciuta - sostiene - ha sempre messo la sua fede cristiana al di sopra di ogni altra cosa. Non ho mai avuto alcun dubbio che le accuse mosse contro di lei fossero false e diffamatorie». Ora, però, la parola definitiva spetta alla giuria che dovrà dire se davvero Isabelle è una vittima o una bugiarda, stabilendo quindi se è una persona degna di restare a contatto con gli studenti in qualità di insegnante.
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Agosto 2016, 20:49
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