Filippine, bambini stuprati e torturati fino alla morte: in aula le atrocità del terribile pedofilo

Bimbi stuprati e torturati fino alla morte dal terribile pedofilo

di Federica Macagnone
Sevizie, torture, stupri e anche video dell'orrore. Sono innumerevoli le prove che incastrano Peter Scully, 53enne australiano considerato nelle Filippine il peggior pedofilo della storia. Crimini orribili che lo hanno portato a sommare oltre 75 capi di imputazione e per i quali le autorità vorrebbero ora reintrodurre la pena di morte, abolita nel Paese nel 1986. Martedì il mostro è apparso in tribunale rilassato e sorridente mentre venivano mostrate le immagini dell'orrore. Nei suoi occhi nemmeno l'ombra lontana di un pentimento.

L'uomo, nato a Melbourne, è fuggito nelle Filippine dall'Australia nel 2011 dopo essere stato accusato di frode. Approdato nel Paese, ha iniziato a gestire un sito di materiale pedopornografico. Secondo la ricostruzione degli investigatori, prometteva alle famiglie delle piccole vittime di prendersi cura dei bambini, di dare loro del cibo e di consentire loro di andare a scuola. Tutti quei bimbi, invece, alla fine affrontavano il medesimo terribile destino: venivano stuprati e torturati fino alla morte. Le violenze (grazie all'ausilio di alcuni complici, tra cui due ragazzine, Carmen Alvarez e Liezyl Magallo) venivano riprese con delle telecamere. I filmati venivano poi venduti attraverso il sito di pornografia “No Limits Fun” sul Dark web e acquistati da utenti in Brasile, Germania e Usa al costo di 10.000 dollari.
 
 


Martedì, in aula, sono stati mostrati alcuni fotogrammi del video più agghiacciante, "Daisy's Destruction" (la distruzione di Daisy), dove si vede una bambina torturata da due donne mascherate: la piccola era stata appesa a testa in giù e veniva violentata. Un filmato orripilante, che il capo della polizia ha etichettato come il peggiore che abbia mai visto in tutti gli anni di lotta alla pedopornografia infantile. «Ho pianto mentre lo guardavo – ha detto il procuratore Rubino Malanog - Mi viene da piangere anche adesso che ne sto soltanto parlando. È impossibile credere che cose del genere possano essere fatte a dei bambini».

Scully è stato arrestato nel 2015 dopo il ritrovamento dei resti di una ragazzina di 11 anni, sepolta sotto la cucina di un appartamento che l'uomo aveva preso in affitto a Surigao, una cittadina meridionale delle Filippine: secondo gli investigatori la vittima è stata stuprata e strangolata. Prima di essere uccisa sarebbe anche stata costretta a scavare la fossa dentro la quale sarebbe stata gettata. L'uomo è stato catturato dopo che, Queenie e Daisy, le cugine della vittima di 9 e 12 anni, sono riuscite a scappare dalla casa degli orrori: anche loro erano state stuprate sotto l'occhio di una telecamera. Dalla loro denuncia è partita la caccia all'uomo, infine ammanettato a Malaybalay.

Le sue complici, Alvarez e Magallo, sono state accusate di sfruttamento dei minori. Martedì Scully in aula è stato visto addirittura scherzare con le sue complici, proprio mentre sugli schermi venivano mostrate le sevizie che era in grado di infliggere alle sue piccole vittime. Per lui la pena è ancora da determinare.
Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Settembre 2016, 20:49
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