Fbi, Comey sfida Trump: "Resto in carica altri sei anni"

Fbi, Comey sfida Trump: "Resto in carica altri sei anni"

di Mario Fabbroni
Non c’è pace per Donald Trump. Neanche il tempo di firmare il bando-bis sul blocco dei visti d’ingresso in Usa per i cittadini di 6 Paesi a maggioranza islamica, che le Hawaii hanno annunciato il primo ricorso.

Un pezzo del partito repubblicano poi è addirittura in rivolta contro il “Trumpcare” perché considerato “troppo morbido” rispetto alle norme dell’Obamacare in materia di assistenza sanitaria che il presidente ha intenzione di abolire. Basta così? Macché. Il direttore dell’Fbi James Comey, che indaga sulle interferenze russe nelle elezioni americane e che ha smentito Trump sulle presunte intercettazioni telefoniche ordinate da Barack Obama, sfida il tycoon annunciando che «restero altri sei anni e mezzo», sino alla fine del mandato.

Una promessa già fatta dalla presidente della Fed, Janet Yellen, anche lei nel mirino del magnate. Piove sul bagnato, insomma, anche perché le commissioni intelligence del Congresso cominciano a convocare i capi presenti e passati dell’intelligence sul Russia-gate, dal cui cilindro spunta anche un imbarazzante incontro dello stesso Trump con l’ambasciatore russo in Usa Serghiei Kisliak. Addirittura questa vicenda, legata a doppio filo con la pubblicazione da parte di Wikileaks di documenti segreti citrca l’attività di spionaggio americana, sembra quella che fa tremare di più la Casa Bianca.

A Washington il portavoce Sean Spicer ha infatti dichiarato che il presidente Trump è «estremamente preoccupato per le rivelazioni di Wikileaks, se si rivelassero vere», sostenendo che «la fuga di notizie riguardanti la sicurezza nazionale dovrebbe preoccupare tutti gli americani» ma senza confermare l’autenticità del contenuto dei documenti resi noti da Wikileaks.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Marzo 2017, 08:42
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