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Emma, rapita dal papà siriano: riabbraccia la mamma dopo 5 anni
Dopo una lunga attesa e un'interminabile battaglia legale e diplomatica Houda Emma Kharat, rapita 5 anni fa dal padre siriano, torna a casa.

EMMA È ARRIVATA A MALPENSA Houda Emma Kharat, la bimba di 7 anni, rapita 5 anni fa dal padre, cittadino siriano, che l'aveva portata con sé ad Aleppo è arrivata con un volo proveniente da Istanbul, atterrato puntuale poco prima delle 18. Ad attenderla in una saletta riservata la madre Alice Rossini. Lo ha confermato il legale della donna, Luca Zita.

Tra i giornalisti in attesa dell'arrivo della bimba, anche una troupe de 'Le ienè, il programma televisivo di Italia 1 che da tempo segue la vicenda di Alice Rossini e la sua bambina. Nel novembre scorso una troupe si era recata in Turchia alla ricerca di Mohamed Kharat, padre della bimba ed ex marito di Alice Rossini. Emma è arrivata con un volo della Turkish Airlines, atterrato a Malpensa alle 17.55. Nella sala arrivi c'erano diversi giornalisti in attesa, ma la madre della bimba ha preferito aspettare in una sala riservata.





Con un volo partito da Istanbul, è arrivata in Italia nel tardo pomeriggio all'aeroporto di Malapensa a Milano, per ricongiungersi alla madre Alice Rossini.

Houda Emma, che sta per compiere 7 anni, fu portata via quando ne aveva poco più di uno. Da allora la madre non l'ha più vista. Lo ha reso noto la Farnesina.





Il 21 novembre scorso Mohamed Kharat, padre della bambina, siriano di 40 anni, è stato arrestato e consegnato all'Interpol in Turchia, da dove tre mesi dopo è stato espulso e inviato in Grecia, ultimo paese dove era stato identificato.

 
 


Dalla Grecia, in esecuzione di un mandato di cattura europeo, l'uomo è stato estradato in Italia. Dal 12 febbraio scorso è detenuto nel carcere di Rebibbia.

ALICE AVEVA DECISO DI LASCIARE IL PAPÀ DI EMMA Emma, nata nel marzo 2010, è stata portata via dal padre nel dicembre del 2011, dalla casa dove la piccola viveva con la madre a Vimercate (Monza). La donna, Alice Rossini, aveva deciso di lasciare il marito, Mohamed Kharat e lui per vendetta, come le dirà più volte al telefono, aveva deciso di portarle via 'la cosa che ti è più cara'.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, grazie alla complicità di un'altra donna (una conoscente italiana del siriano) che si era spacciata per la madre della piccola, Mohamed Kharat era riuscito ad espatriare. Sempre sempre secondo le ricostruzioni degli investigatori, l'uomo era salito su un volo diretto in Grecia e poi da lì era ripartito, da solo con Emma, alla volta della Siria.

Per mesi Alice Rossini non aveva saputo più nulla della piccola Emma.
Secondo il racconto della donna, Kharat le avrebbe poi telefonato almeno due volte, avanzando richieste economiche per restituirle la figlia, passandogliela al telefono solo per pochi secondi. La Rossini era poi volata al confine tra Siria e Turchia, a fine settembre 2014, dove aveva avuto l'ultimo contatto (sempre telefonico) con l'ex marito che, anche in quell'occasione, le aveva chiesto trecentomila euro per restituire Emma. Da allora ogni contatto era stato interrotto. Nel frattempo il siriano è stato condannato prima in Tribunale a Monza, quindi in Appello Milano, a dieci anni in contumacia per sequestro di persona e sottrazione di minore. Per Kharat erano stati emessi sia il mandato di arresto europeo, che il mandato di cattura internazionale. Poi la cattura nel novembre 2016 e l'arrivo a febbraio scorso in Italia dove è detenuto a Rebibbia.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Marzo 2017, 18:52
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