Elezioni Spagna, Iglesias il leader che ha terremotato il Paese
Nei sei mesi di paralisi istituzionale seguiti alle prime politiche del 20 dicembre che avevano reso ingovernabile il paese si era proposto come vicepremier in un ipotetico governo «del cambiamento» del socialista Pedro Sanchez. Ora, se i risultati finali confermeranno il «sorpasso» sui socialisti annunciato dagli exit poll, vuole essere il premier di un esecutivo di sinistra con i socialisti. Se il Psoe, relegato come terza forza, non preferirà un patto con Rajoy.
Gli avversari lo accusano di essere populista, trasformista, un sostenitore del regime bolivariano venezuelano che si è riconvertito in «socialdemocratico» e «peronista», difensore dei valori della «patria» per attirare il voto moderato. Un suo approdo alla Moncloa, dice la stampa spagnola, spaventerebbe Ue e Nato. Che si erano spaventate anche con l'arrivo al potere a Atene di Syriza e del suo amico Alexis Tsipras, ora però bene integrato nella nomenclatura del potere europeo.
Ultimo aggiornamento: Domenica 26 Giugno 2016, 21:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA