Dortmund, la polizia: "Terrorismo islamico". Fermato un iracheno, caccia al complice
di Valeria Arnaldi
Intanto, ieri, è stato effettuato il primo arresto. Si tratta di un venticinquenne iracheno di Wuppertal. Non sarebbe però l'unico sospetto. Nel mirino degli inquirenti, ci sarebbe anche un ventottenne tedesco di Froendenberg, città a una ventina di chilometri da Dortmund. Entrambi appartengono agli ambienti islamici del Nordreno-Vestfalia e sono accusati di essere vicini allo Stato islamico. Le tre esplosioni verificatesi vicino all'autobus della squadra del Borussia - feriti il difensore Marc Bartra e un poliziotto - sarebbero state causate da ordigni azionati a distanza in modo simultaneo, nascosti in mezzo alle siepi al di là dell'area coperta dalle telecamere dell'hotel in cui alloggiava la squadra. All'interno delle bombe c'erano delle punte metalliche, alcune rimaste nei poggiatesta dei sedili.
Non un'azione improvvisata, dunque, secondo gli inquirenti che sarebbero alla ricerca di un'auto con targa belga, ma un piano attentamente studiato. Altri oggetti sospetti peraltro sarebbero stati rinvenuti nei pressi del medesimo albergo. Nella lettera di rivendicazione rinvenuta vicino al luogo delle deflagrazioni si fa riferimento all'attentato contro un mercatino di Natale a Berlino e alle missioni dei Tornado tedeschi in Siria.
Le indagini proseguono, però, seguendo più piste. Si valuta anche l'ipotesi che i responsabili abbiano voluto alimentare una pista falsa. Al vaglio pure una seconda rivendicazione apparsa martedì sera su internet, probabilmente proveniente da ambienti antifascisti. In questo testo, la causa viene indicata nello scorso impegno politico contro razzisti, nazisti e populisti di destra.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Aprile 2017, 08:46
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