Dagli hacker alla Siria, tra Usa e Russia è di nuovo guerra fredda

Rapporti freddi, praticamente nulli. Anzi, Usa e Russia sembrano ad un passo da una nuova guerra fredda, come quel lungo periodo alla fine del secondo millennio caratterizzato da blocchi contrapposti, vicende di spionaggio, armamenti puntati l'un contro l'altro, perfino la concorrenza spietata nella corsa alla conquista dello spazio. 

Ora - nell'èra di internet - la guerra si combatte sulle autostrade dl web. Venerdì scorso l'intelligence Usa aveva accusato ufficialmente per la prima volta Mosca di aver compiuto hackeraggi influendo sulla campagna elettorale. Così - annuncia ora Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca - Barack Obama sta valutando una risposta «proporzionale» alle presunte interferenze russe sul voto americano tramite attacchi informatici, precisando che qualsiasi sia la scelta probabilmente non verrà annunciata in anticipo né svelata dopo.

Dal canto suo, il presidente Putin ha puntato il dito contro Obama sostenendo che è «molto difficile dialogare con l'attuale amministrazione statunitense. Praticamente non c'è dialogo». Il leader russo aggiunge che «l'isteria» attorno alla pubblicazione dei dati ottenuti dagli hacker negli Stati Uniti è solo mirata a «distrarre» l'opinione pubblica: «L'essenza di quando pubblicato dagli hacker è la manipolazione dell'opinione pubblica. Ma per qualche motivo non se ne parla, tutti parlano soltanto di chi l'ha fatto». Putin si dice «preoccupato» ma che «non si tratta di una scelta nostra. Pressioni e ricatti , con la Russia non funzioneranno mai». La tensione sulla Siria, ad esempio, resta altissima.

Intanto Donald Trump ed Hillary Clinton sono impegnati in un testa a testa in Utah, stato solidamente repubblicano dove lo scorso agosto il tycoon aveva 20 punti di vantaggio: ora i due sfidanti sono alla pari, al 26%. E in Ohio, altro stato-chiave, la Clinton ora è avanti di 9 punti.

---

Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Ottobre 2016, 09:36