​Brexit, ecco come il “Leave” ha costruito la vittoria

Brexit, ecco come il “Leave” ha costruito la vittoria
Al risveglio il Regno Unito ha scelto per la Brexit e il Primo Ministro Cameron, in strenua opposizione alla rottura con Bruxelles, ha annunciato che si dimetterà. Il fronte del Remain ha subito una sconfitta che brucia, pagando una leggerezza eccessiva.

Cameron aveva indetto il referendum anche per logiche elettorali, con la chiara ambizione di togliere bacino di voti al leader dell’UKIP Farage, portando gli elettori euroscettici dalla sua parte. Tuttavia, i cittadini sono stati chiamati al voto proprio nel momento peggiore dell’Unione Europea, con l’affezione verso Bruxelles ai minimi storici. Se il Primo Ministro e i Conservatori hanno le loro colpe, al momento è il Partito Laburista ad essere maggiormente sotto i riflettori. La leadership di Jeremy Corbyn è ritenuta la prima responsabile dell’esito del voto.

Le roccaforti laburiste infatti hanno voltato le spalle alla UE, non sostenendo a sufficienza il Remain. Corbyn non è riuscito a convincere la classe operaia e i sindacati a votare per rimanere all’interno dell’Unione. Secondo molti analisti, non si sarebbe impegnato a dovere. Il leader laburista dovrà sostenere un voto interno di fiducia che potrebbe non confermarlo alla guida del partito. Si apre invece la partita che dovrà portare alla nomina del nuovo Primo Ministro, l’ex sindaco di Londra Boris Johnson ha rafforzato la propria posizione durante la campagna referendaria e potrebbe ereditare sia la guida dei Conservatori che quella dell’Esecutivo.

A livello internazionale, la Brexit potrebbe portare altri paesi membri ad indire un simile referendum sulla permanenza nell’UE.
Tutti da vedere saranno gli sviluppi in Scozia ed Irlanda del Nord, dove la popolazione si è schierata fortemente al fianco di Bruxelles. Il Remain ha vinto in Scozia con il 68%, mentre si è affermata in Irlanda del Nord con il 56%, ora entrambe le nazioni potrebbero chiamare i cittadini ad esprimersi riguardo l’indipendenza dal Regno Unito. Il Leave ha vinto grazie ai risultati schiaccianti ottenuti in Inghilterra. Già diversi anni fa’, era possible notare una discrepanza significativa nel reddito medio dei cittadini tra aree urbane e periferie inglesi. In queste ultime, i benefici derivanti dall’adesione all’UE sono molto meno evidenti e la disaffezione della popolazione era già visibile prima che scoppiasse la crisi dei migranti, tema cui l’elettorato inglese è estremamente sensibile. Migranti, classe operaia, periferie e leadership sono i fattori che maggiormente hanno permesso al Leave di ottenere un risultato che potrebbe innescare diverse reazioni a catena.

Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Giugno 2016, 10:43
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