Monaco, 10 morti: il killer Ali Sonboly ha agito da solo. "Legami con la strage di Utoya, non con l'Isis"

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Si chiamava Ali Sonboly il 18enne tedesco-iraniano che ieri ha compiuto la strage nel centro commerciale Olympia di Monaco: lo scrive stamani il tabloid inglese Daily Mail, aggiungendo che il padre del ragazzo è un tassista e la madre lavora nella catena di grandi magazzini Karstadt.

La polizia di Monaco ha reso noto che fra le vittime del killer che ieri sera ha ucciso 9 persone ci sono 5 giovani. Gli altri 4 morti sono «adulti», ha aggiunto un portavoce che non ha voluto confermare l'indiscrezione della tv pubblica BR secondo cui i giovani morti erano 8. 
 


NESSUN LEGAME COL TERRORISMO «Le indagini continuano a ritmo serrato e al momento non c'è ancora una conclusione. Ma sappiamo che l'autore si era interessato alle stragi precedenti e non c'è alcun indizio di legame con il terrorismo». Lo ha detto il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maizière a Berlino al termine del gabinetto di crisi sulla sicurezza dopo l'attentato di Monaco. «Quando si vede quanti giovani e ragazzi e quante diverse nazionalità sono presenti tra le vittime, il cuore diventa pesante». 

NON AVEVA SUPERATO ESAMI L'attentatore di Monaco ha usato una pistola Glock 9mm con la matricola abrasa, ed aveva circa 300 proiettili nello zaino. Fonti di sicurezza citate da Dpa riferiscono che il killer di Monaco avrebbe avuto problemi scolastici e Focus online rivela che venerdì scorso non avrebbe superato un esame finale. Il giovane si era sottoposto a «terapia psichiatrica», curato per depressione. Non ci sono turisti tra le vittime della strage di Monaco. «Non c'è nessuna prova» che l'autore della strage sia stato vittima di bullismo, ha detto il capo della polizia di Monaco Hubertus Andrae, precisando che su questo punto «saranno fatte verifiche nei prossimi giorni».

DISTURBI PSICHICI «Abbiamo indicazioni che l'autore avesse disturbi psichici non irrilevanti». Lo ha detto il ministro dell'Interno della Baviera, Joachim Hermann, nella conferenza stampa con il presidente Horst Seehofer al termine della riunione straordinaria del governo bavarese a Monaco. Il ministro ha così confermato le indicazioni già fornite dal procuratore di Monaco Thomas Steinkraus-Koch. 

HA AGITO DA SOLO, NO ISIS L'autore della strage di Monaco ha agito solo, non aveva complici, e a casa sua non è stato trovato materiale legato a Isis, ma solo documentazione su stragi del passato: lo ha detto in conferenza stampa Hubertus Andrae, capo della polizia diMonaco, precisando che «non c'è alcun legame» tra la strage e il tema dei profughi. Andrae ha detto che le indagini continuano negli ambienti frequentati dal ragazzo. «Non c'è assolutamente alcun legame con il tema dei profughi». 

«È evidente il legame» dell'eccidio di Monaco con la strage compiuta da Anders Breivik a Utoya 5 anni fa (69 morti) «di cui ieri cadeva il quinto anniversario», ha detto il capo della Polizia. Per Andrae sono molti gli elementi di collegamento con il massacro di Utoya «la data, il fatto che le vittime fossero per lo più giovani, e la valenza di Breivik per chi si occupa così approfonditamente di stragi».
 


AMMIRAVA IL KILLER DI WINNENDEN NEL 2009 Il killer aveva trascorso molto tempo davanti al pc utilizzando giochi di sparatorie ed ammirava l'autore della strage di Winnenden, nei pressi di Stoccarda, dove nel 2009 uno studente 17enne uccise 15 persone in una scuola. Lo afferma la Dpa, citando fonti dei servizi tedeschi. 

IL MESSAGGIO SU FACEBOOK Sulla base di informazioni dei servizi, Focus riferisce che il killer prendeva anti-depressivi ed era in terapia psichiatrica e che la polizia starebbe verificando la circostanza che il 18enne abbia cercato di attirare nel Mc Donald's alcuni compagni di classe attraverso un messaggio su Facebook. 

"DICEVA CHE CI AVREBBE UCCISI" L'autore della strage di Monaco avrebbe agito per vendetta dopo essere stato vittima di bullismo per anni a scuola: un anonimo suo ex compagno di classe ha rivelato in una 'chat room' che il 18enne prometteva «sempre» di «uccidere» i bulli che lo tormentavano. È quanto riporta in una esclusiva il tabloid Daily Mail nella sua edizione online. «Conosco questo cazzo di tipo, si chiama Ali Sonboly. Era nella mia classe. Facevamo sempre del mobbing contro di lui a scuola. E lui diceva sempre che ci avrebbe uccisi», recita il post. 



MERKEL: CORDOGLIO PER LE VITTIME La cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso il «grande cordoglio» del governo e della Germania verso «le famiglie di coloro che non torneranno più a casa, a nome di tutti condividiamo il vostro dolore, soffriamo con voi. Il pensiero ai numerosi feriti che possano guarire completamente», ha aggiunto, in conferenza stampa dopo l'attentato di Monaco. «Dietro di noi e soprattutto dietro le persone di Monaco giace una notte di orrore, dovuta a un unico autore», ha aggiunto la cancelliera.

«Chiunque di noi poteva essere lì e posso capire chi si sente insicuro»,: lo ha detto la cancelliera Angela Merkel a proposito della strage di Monaco. Dopo aver Ricordato anche la strage di Nizza e l'attacco al treno in Germania, la cancelliera ha aggiunto che la polizia di Monaco e quella bavarese con il sostegno di quella federale hanno lavorato in modo «altamente professionale» e «sono quelli che aiutano e sostengono i cittadini». «Noi scopriremo cosa c'è in questo attacco, non ci arrenderemo finché non conosceremo l'ultima parola su quanto accaduto, lo Stato farà di tutto per assicurare la sicurezza e la libertà di tutte le persone». 

UN POMERIGGIO DA INCUBO A pochi giorni dall'attentato di Nizza, il cuore dell'Europa è ancora una volta colpito e violato. Questa volta tocca alla Germania con dieci morti, 16 ricoverati in ospedale (tre gravi e 13 leggeri, ha detto il capo della polizia Hubertus Andrae, confermando fra i feriti anche «bambini» e «adolescenti») e una grande incertezza sulla matrice di un attacco che comunque la polizia tedesca definisce sicuramente come atto di terrorismo.



La polizia ritiene che l'attentatore di Monaco abbia agito da solo, facendo nove vittime, e si sia poi suicidato. «Abbiamo trovato una persona che si è uccisa», ha scritto la polizia sul suo account Twitter. «Si tratta con molta probabilità dell'attentatore il quale, in base alle indagini attuali, ha agito da solo».


TEDESCO-IRANIANO INCENSURATO L'attentatore di Monaco era un diciottenne tedesco-iraniano incensurato residente da anni nel capoluogo bavarese: lo ha rivelato in conferenza stampa il capo della polizia di Monaco, Hubertus Andrae. I moventi e contatti del killer di Monaco non sono noti. Il padre dell'attentatore è stato portato nella caserma della polizia per essere interrogato. Lo scrive il quotidiano tedesco Bild che riferisce anche di come il killer andasse a scuola nei pressi di casa e un suo vicino lo aveva visto anche ieri. «Viveva vicino a me, lo conoscevo - ha detto il ragazzo - un mio amico era suo compagno di classe e sosteneva che era un tipo tranquillo».


Hubertus Andrae

Andrae non ha voluto precisare se si sia trattato di un «atto terroristico» o di «follia»: al momento si parla di «sparatoria», ha detto sottolineando che la definizione dell'atto è legata al movente dell'omicida, tra le cui vittime sono anche «adolescenti» (non quindi bambini). Il capo della polizia ha confermato che non vi sono indizi di altri criminali coinvolti e prime informazioni su tre attentatori erano legate ad un'auto partita a forte velocità ma che non aveva nulla a che fare con la sparatoria.

La "strana coincidenza". Il 22 luglio 2011 la strage di Utoya

"SONO STATO IN CURA"  La tv N24 ha mostrato un video in cui un uomo, dal tetto del palazzo adiacente al centro commerciale, insulta uno dei terroristi chiamandolo con l'equivalente tedesco di «stronzo». Lo scambio fra i due avviene in dialetto bavarese. L'attentatore dice «sono tedesco», nato in Germania, in un quartiere povero e abitato da percettori di sussidio pubblico (Harz IV). Lo scambio è piuttosto vivace. L'attentatore dice di essere stato in cura, l'abitante lo insulta dicendogli che quello è il luogo dove dovrebbe stare, «in cura psichiatrica». 

"SONO STATO VITTIMA DI BULLISMO" «A causa tua sono stato vittima di bullismo per sette anni...»: lo ha detto l'autore della strage di Monaco, rivolgendosi a una persona che si trovava su un balcone di un palazzo adiacente al centro commerciale in cui é avvenuta la carneficina. La conversazione, in dialetto bavarese, é stata ripresa in un video postato sul web. Nello scambio di battute la persona sul balcone insulta più volte l'attentatore chiamandolo con l'equivalente tedesco di «stronzo» e «coglione». Di fronte a questi insulti, l'attentatore, dopo aver ammesso di essere stato vittima di bullismo da piccolo, afferma: «... e adesso devo comprare una pistola per spararti».
 


PERQUISITA LA SUA CASA, VIVEVA COI GENITORI Il diciottenne autore della strage di Monaco viveva con i genitori nella periferia della città a Maxvorstadt.

Lo riferisce la Bild aggiungendo che la casa è stata perquisita intorno alle due dalla Polizia. Secondo quanto riferisce la Dpa, gli investigatori che hanno perquisito l'abitazione nel quartiere di Maxvorstadt, alla periferia diMonaco, sono usciti portando via una serie di scatole di cartone. Nessuna indicazione su quanto contenuto. La polizia non ha voluto rivelare se si trattasse dell'appartamento dell'autore della sparatoria o di suo padre, come invece sostenuto dalla Bild online, secondo cui il 18enne viveva con i genitori proprio in quell'appartamento. 
 

 


Europa timida. Quasi senza soluzione di continuità, si colpisce un'Europa attonita e fragile, timida e indifesa, alle prese con le grandi crisi di inizio millennio, dalla profonda crisi economica a quella dei migranti e dei rifugiati, dalla lotta al terrorismo alla globalizzazione. Un'Europa senza risposte e senza solidarietà, senza memoria e senza coraggio. La lunga notte di Monaco sembra lo specchio della lunga notte dell'Europa. 
 


Cosa è successo a Monaco. La tragedia, a pochi giorni dall'assalto di un diciassettenne su un treno, sempre in Baviera, in cui sono rimaste ferite cinque persone a colpi di ascia va in scena nel tardo pomeriggio in un centro commerciale pieno di gente di venerdì sera, con uffici appena chiusi, vacanze scolastiche appena iniziate ed i saldi nel loro pieno. Alcuni uomini, probabilmente tre, sparano nel fast food dello shopping mall, da cui escono continuando a sparare, armi in pugno, sulle persone che incontrano sul loro percorso. E fanno perdere le loro tracce, anche se secondo gli inquirenti sarebbero ancora in città. Per questo la Polizia lancia un appello alla gente via twitter, in tedesco, inglese e francese: state in casa, evitate le piazze ed i luoghi affollati. E non postate su internet video e foto dell'operazione di polizia in corso: finireste per aiutare gli attentatori in fuga. 
 

 


È il panico. La gente scappa dal centro commerciale urlando e piangendo. La metropolitana viene completamente chiusa in tutta la città. Si sparge la voce di una seconda sparatoria in una piazza al centro, che però viene poco dopo seccamente smentita dai pompieri. Ma il terrore si sparge pure nelle zone centrali, dove ad alcuni clienti è stato impedito di uscire dai negozi in cui si trovavano a fare acquisti. Gli ospedali accolgono numerosi feriti. 

Ed è allarme in tutto il Paese, mentre alla cancelliera Angela Merkel arrivano messaggi di solidarietà dall'Europa e dalla Casa Bianca. Mentre cala la notte in Baviera, poco si sa sulla caccia all'uomo. Ancora nessun arresto, mentre voci non confermate dicono che uno dei tre attentatori sarebbe morto, forse togliendosi la vita. Ed arriva una testimonianza senza conferme ufficiali i cui contorni sono resi ancora più inquietanti dal fatto che oggi sia l'anniversario della strage perpetrata in Norvegia da Breivik. Una testimone oculare avrebbe sentito uno dei tre attentatori gridare «stranieri di merda». La polizia per ora comunica di non avere al momento alcuna indicazione relativa a una matrice islamica dell'attentato, ma la sicurezza non esclude la pista del terrorismo.​​​

LA POLIZIA CERCA CENTO TESTIMONI OCULARI «Circa 100 persone» sono state «testimoni oculari» dell'attacco a Monaco. Lo riferisce l'agenzia Dpa citando un portavoce della polizia. La polizia di Monaco, in un tweet, rimanda ad un proprio sito cui inviare immagini e video della sparatoria ed esorta a «non pubblicarli».

IL "FILM" DI SANGUE A MONACO 

- La sparatoria è scoppiata in un McDonald di fronte al centro commerciale «Olympia» intorno alle 17:50. Diversi colpi vengono esplosi anche all'interno della struttura, secondo testimoni, che riferiscono di aver visto tre persone armate di fucili. - Intanto la polizia lancia diversi e successivi allerta alla popolazione: «La caccia all'uomo è in corso». «A causa della situazione poco chiara chiediamo a tutte le persone che si trovano nell'area cittadina di rimanere in casa o di cercare protezione in qualsiasi edificio vicino. »I sospetti sono ancora a piede libero. Evitate luoghi pubblici«. Il trasporto pubblico viene bloccalo.

- I media cominciano a riportare le prime testimonianze. Una donna racconta di essersi trovata molto vicino all'attentatore. Lei era andata al McDonald's con suo figlio oggi pomeriggio e quando ha accompagnato il bambino in bagno, l'uomo era lì che caricava la sua arma. Lauraetta Januze racconta alla Cnn di aver visto poi l'uomo sparare »direttamente sulla faccia dei bambini«.

- Una commessa di un centro commerciale racconta di di aver visto gente urlare e fuggire in preda al panico. Diverse persone vengono viste riverse a terra. Testimoni e polizia non sono in grado di stabilire se si tratti di morti o feriti.

- Intanto fuori dell' »Olympia-Einkaufszentrum« la polizia lancia una vasta operazione con posti di blocco e reparti speciali schierati. E dopo qualche esitazione, le forze dell'ordine parlano chiaramente di terrorismo, anche se non fanno riferimento all'Isis e alla matrice islamica. - In serata viene trovato il corpo senza vita di un uomo, che potrebbe essere di uno degli attentatori: »Stiamo controllando questa eventualità con il massimo scrupolo«, dice portavoce della Polizia.

 



Ultimo aggiornamento: Lunedì 31 Gennaio 2022, 09:39
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