Lavoro, a Bolzano gli stipendi più alti, fanalino di coda Ascoli Piceno -Guarda

Lavoro, a Bolzano gli stipendi più alti, ultima Ascoli Piceno Reggio Calabria fanalino di coda per numero di occupati -Guarda
Con 1.476 euro mensili è Bolzano la provincia che, oltre ad avere il tasso di disoccupazione più basso, detiene il primato degli stipendi medi più alti fra gli occupati alle dipendenze. Seguono Varese (1.471), Monza e Brianza (1.456), Como (1.449), Verbano Cusio Ossola (1.434), Bologna (1.424) e Lodi (1.423).

Questa è la fotografia scattata dall'osservatorio statistico dei consulenti del lavoro per il 2016 all'interno della seconda edizione del rapporto 'Le dinamiche del mercato del lavoro nelle province italianè, presentato oggi a Napoli durante la giornata di chiusura del 9° congresso nazionale di categoria. Si tratta di retribuzioni più alte rispetto alla media nazionale (1.315) e, per la metà delle province italiane, si riferiscono alle città del Nord Italia. La prima provincia del Mezzogiorno con la retribuzione media più elevata è solo al 55° posto della classifica dove si colloca L'Aquila con 1.282 euro. Quella, invece, con gli stipendi più bassi è Ascoli Piceno: 925 euro.

A BOLZANO PIÙ OCCUPATI (73%), REGGIO CALABRIA ULTIMA È Bolzano la 'regina' delle province italiane per numero di occupati: il tasso di persone al lavoro è, infatti, del 72,7%.
In fondo alla classifica, invece, c'è Reggio Calabria dove risultano impiegati soltanto 37,1 soggetti su 100. Lo si legge nel dossier dell'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, illustrato oggi a Napoli, nella giornata conclusiva del IX congresso della categoria professionale. Roma risulta al 57/mo posto.


Quanto allo squilibrio tra tasso d'occupazione maschile e femminile, quest'ultimo, spiegano i consulenti, è strettamente correlato allo sbilanciamento nella suddivisione del carico familiare tra donne e uomini. Nonostante la differenziata presenza sul territorio nazionale di strutture dedite ai servizi per l'infanzia, spesso non è conveniente per le mamme lavorare, perché il costo dei servizi sostitutivi per la cura dei bambini e per il lavoro domestico è decisamente elevato. Il tasso d'occupazione femminile più alto si osserva nella provincia di Bologna dove due terzi delle donne sono occupate (66,5%), mentre quello più basso si registra a Barletta-Andria-Trani dove lavorano meno di un quarto delle donne (24,1%).
Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Aprile 2017, 11:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA