Statali, rinnovi vicini. "Più soldi a chi ha di meno e merita"

Statali, rinnovi vicini. "Più soldi a chi ha di meno e merita"

di Alessandra Severini

​I dipendenti statali potrebbero trovare liete sorprese in busta paga già nel mese di luglio e magari profittare dell'anticipo pensionistico per andare in pensione fuori dai paletti della legge Fornero. Il ministro della Funzione pubblica Marianna Madia ha annunciato che convocherà i sindacati ad inizio mese per discutere di rinnovo contrattuale. Un annuncio che le organizzazioni dei lavoratori accolgono con favore e qualche cautela. “Era ora che si aprisse la trattativa per il rinnovo dei contratti pubblici”, ha dichiarato la numero uno della Cisl, Annamaria Furlan. Gli stipendi dei dipendenti pubblici sono fermi da sette anni. La cautela comunque è d'obbligo anche perchè il ministro ha annunciato novità: “Dobbiamo invertire il paradigma sulle retribuzioni, per cui non si dà di più a chi ha di più, ma a chi ha di meno, e poi far capire a chi fa bene che ce ne siamo accorti”.
 
 

Parole che fanno pensare all'intenzione di abbandonare la cosiddetta 'scala parametrale' sui cui si sono basati i precedenti rinnovi. Un meccanismo che, prevedendo per tutti la stessa percentuale di incremento, finiva per dare gli incrementi più alti a chi prendeva di più. Su questo punto i sindacati hanno qualche dubbio. Secondo la leader Cgil Susanna Camusso, il tema del “rapporto tra le retribuzioni più alte e quelle più basse” deve essere aperto ma, avverte, “gli aumenti sui minimi tabellari devono riguardare tutti i lavoratori pubblici”.



Il che vuol dire essere contrari a porre delle soglie per gli aumenti. Per trovare una linea comune nella trattativa e dare un segnale di compattezza Cgil, Cisl e Uil stanno preparando una grande assemblea il 12 luglio in rappresentanza sia del settore pubblico che di quello privato. Prima di gioire davvero i sindacati intendono comunque vedere quale sarà la proposta del governo e soprattutto quante risorse verranno stanziate. Per ora ci sono solo i 300 milioni per le amministrazioni centrali, da spalmare sul triennio 2016-2018 e giudicati “insufficienti” dalle organizzazioni dei lavoratori. L'altro tavolo aperto è poi quello delle pensioni. In tema, il ministro del Lavoro Poletti ha assicurato che la possibilità di utilizzare il prestito pensionistico per andare prima in pensione varrà per tutti, quindi anche per i lavoratori pubblici e per quelli autonomi.​
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Giugno 2016, 22:51
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