Pil e occupazione, a sorpresa il Sud cresce
più del Nord. Poletti: "Dati confortanti"

Pil e occupazione, a sorpresa il Sud cresce più del Nord. Poletti: "Dati confortanti"

di Lorena Loiacono
Bello e produttivo. Ora è il Mezzogiorno a guidare la ripresa italiana del Pil e dell'occupazione, soprattutto in agricoltura e commercio. La rivincita avviene a suon di colpi percentuali, messi nero su bianco dall'Istat con i dati del 2015 quando il Pil italiano ha registrato un aumento considerevole dello 0,8% e, superiore al dato nazionale, il Sud spicca con un +1% al pari solo del Nord-ovest contro +0,8% del Nord-est e +0,2% del Centro. Un risultato inedito: mai prima d'ora, stando ai rilievi dell'Istituto di ricerca statistico avviati nel 2000, il Mezzogiorno è riuscito a fare meglio rispetto alle regioni del Centro o del Nord.

Il successo del Meridione è strettamente legato alla crescita registrata nel comparto agricolo con +7,3% ma anche dal settore del commercio, pubblici esercizi, trasporti, telecomunicazioni con +2,6% e nelle costruzioni con +1,4%. 
L'industria resta stabile mentre l'unico settore in calo è quello dei servizi finanziari, immobiliari e professionali che registrano -0,6%. E allora l'occupazione non può che beneficiarne: l'aumento medio nazionale è stato dello 0,6%. 

Ma la crescita maggiore, anche in questo caso, si registra nelle regioni del Mezzogiorno con +1,5%, seguite a distanza da quelle del Nord-Ovest e del Centro dove la percentuale si riduce allo 0,5% mentre nel Nord-est l'occupazione scende addirittura in negativo con un -0,5%. Tradotto in termini numerici vuol dire che, nel 2015, sono stati attivati quasi 100mila nuovi posti di lavoro. «È una conferma che nel 2015 l'economia e l'occupazione hanno ripreso a crescere dopo lunghi anni di crisi ha spiegato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti - questi dati infondono speranza per il futuro del Paese e che ora vogliamo consolidare proseguendo sulla via delle riforme». Il boom dell'agricoltura diventa allora traino per tutto il resto: «L'occupazione nei campi - sottolinea Coldiretti - cresce infatti a livello nazionale del 2,2% perché l'agricoltura italiana ha prodotto nel 2015 il valore aggiunto più elevato d'Europa grazie ad un incremento del 3,8%. La rinnovata centralità acquisita dal settore è confermata dal fatto che l'agricoltura cresce quasi il triplo dell'industria, pari a +1,3%, e quasi quattro volte rispetto al commercio con +0,8%».
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Giugno 2016, 08:36
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