Emissioni, Berlino a Fca: "Richiamare Fiat 500, Doblò e Jeep Renegade"

Berlino a Fca: "Richiamare Fiat 500, Doblò e Jeep Renegade"
Fiat 500, Doblò e Jeep-Renegade: sono questi i modelli Fca, per i quali il ministero dei Trasporti tedesco chiede all'Ue che sia garantito il richiamo, per le presunte violazioni sulle emissioni. Lo ha chiarito oggi il portavoce del ministero, in conferenza stampa a Berlino. «I modelli testati sono Fiat 500, Fiat Doblò e Jeep Renegade», ha detto il portavoce, rispondendo a una domanda su quali siano i modelli Fca per i quali il ministro Alexander Dobrindt chiede garanzie dall'Ue circa il richiamo.

«Abbiamo ripetutamente chiesto all'Italia di presentarci risposte convincenti al più presto. Il tempo si sta esaurendo, perché vogliamo concludere le discussioni sulla conformità della Fiat a breve». Lo ribadisce il portavoce della Commissione europea per l'Industria Lucia Caudet in merito al processo di mediazione tra Italia e Germania, sulla compatibilità della Fiat 500x con la legislazione europea sulle emissioni auto. In mancanza di una risposta dell'Italia nell'ambito del processo di mediazione con la Germania sulle emissioni della Fiat 500x, Bruxelles potrebbe intraprendere azioni, che potenzialmente includono anche la procedura di infrazione, spiegano fonti Ue. La Commissione europea sta cercando di fissare una data per un incontro con le due parti per gli inizi di febbraio, perché è intenzionata a chiudere il dossier entro le prossime settimane.

"UN MECCANISMO ILLEGALE" Un meccanismo illegale di spegnimento a bordo della auto Fiat-Chrysler è stato rilevato nell'ambito delle analisi degli esperti della commissione d'inchiesta tedesca, istituita all'indomani del Dieselgate. Lo ha spiegato il portavoce del ministero dei Trasporti a Berlino. «Dopo la rivelazione delle manipolazioni Vw, nel 2015, il ministro Dobrindt ha istituito una commissione d'inchiesta, che ha lavorato fino a maggio, alla quale sono stati sottoposti moltissimi veicoli. Fra questi anche diversi dellaFiat-Chrysler. E la risposta senza dubbi dei periti è stata che su questi veicoli fosse utilizzato un meccanismo illegale di spegnimento»

«La Commissione ne avrebbe parlato volentieri con la Fiat, ma la Fiat ha rifiutato di collaborare. Alla fine di agosto, il nostro ministero ha inviato i nostri risultati al ministero dei Trasporti italiano e ha consultato la Commissione europea, e coloro che dovevano attivarsi», ha spiegato il portavoce. Ad ottobre c'è stata una nuova sollecitazione, ha aggiunto, e «la Commissione europea si è attivata ed ha avviato un procedimento di mediazione». «L'Ue ha presentato gli esiti delle proprie indagini che confermano gli esiti delle nostre. Ha chiesto all'Italia di prendere posizione. La seduta successiva - ha continuato - di questa procedura di mediazione era prevista per fine gennaio, inizi febbraio, ma dal lato italiano è stata disdetta. E fino a oggi non vi è nessuna posizione sugli esiti della nostra commissione e su quelli della commissione Ue», ha concluso il portavoce, motivando così la decisione di Dobrindt di chiedere all'Ue di farsi garante del richiamo dei modelli coinvolti.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Gennaio 2017, 14:39
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