Def, obiettivo Pil a +1% ma la manovra
raccoglie un coro di no
di Valeria Arnaldi
«Per conseguire il risultato - prosegue - la prossima legge di bilancio dovrà essere definita con molta cura». In particolare, occorrerà procedere con sempre maggiore determinazione sulla via della spending review per tenere i conti pubblici sotto controllo, «senza contare soltanto sul livello oggi eccezionalmente basso dei tassi di interesse e senza comprimere gli investimenti, il cui rilancio è invece necessario per la crescita». E ciò vale sia per gli investimenti pubblici che per i privati. «Gli effetti recessivi delle necessarie coperture finanziarie» per la manovra «potranno essere contenuti se si riusciranno a individuare sprechi da eliminare e a contenere costi di funzionamento dell'Amministrazione Pubblica».
Fredda pure l'accoglienza della Corte dei Conti, secondo cui il Def «si presenta nel suo insieme equilibrato, anche se non privo di elementi di fragilità». Secondo l'Ufficio parlamentare di Bilancio, è incerta la possibilità del via libera dall'Europa. Intanto, secondo le rilevazioni del Mef, il fabbisogno statale cala di circa 4 miliardi nei primi tre trimestri dell'anno. Migliora il rapporto tra deficit e Pil che, nel secondo trimestre 2016, per l'Istat, ha toccato il livello più basso dal secondo trimestre 2007. Aumenta di 1,1% il potere d'acquisto delle famiglie.
Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Ottobre 2016, 08:17
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