Pensioni e lavoro, il Governo
pensa all'anticipo erogato dalle banche

Pensioni e lavoro, il Governo pensa all'anticipo erogato dalle banche

di Alessandra Severini
Pensioni e lavoro. Saranno questi gli argomenti all'ordine del giorno nell'incontro di oggi fra governo e sindacati. Un incontro a cui le organizzazioni dei lavoratori arrivano agguerrite ma non compatte, con Cgil e Uil che hanno già parlato di sciopero in assenza di risposte soddisfacenti e la Cisl più cauta.

Sul tema della flessibilità in uscita dal lavoro, che l'esecutivo intende inserire nella legge di stabilità per il 2017, l'ipotesi più accreditata rimane quella del prestito. Il governo sta lavorando all'Ape, l'Anticipo pensionistico: l'opportunità di uscire prima sarebbe data alle classi di età 1951-53, con penalizzazioni differenti a seconda che si tratti di un disoccupato o di chi legittimamente sceglie di uscire prima dal lavoro. La penalizzazione potrebbe variare tra l'1% e il 4% per ogni anno anticipato.

Nel caso si scegliesse la strada del prestito pensionistico, l'assegno mensile, fino al compimento dell'età per la pensione di vecchiaia, verrebbe erogato da una banca come fosse un prestito. L'Inps agirebbe solo da garante. Una volta raggiunta l'età pensionabile, l'assegno verrebbe pagato dall'Inps e il lavoratore comincerebbe a restituire a rate il prestito delle banche.

Si tratta di una soluzione che chiamerebbe in causa banche e assicurazioni, preferita perché non peserebbe troppo sulle casse statali (un miliardo circa). Ma è una scelta che non piace troppo ai sindacati che la considerano troppo onerosa per i lavoratori. Nell'incontro si discuterà anche dell'estensione del bonus da 80 euro ai pensionati, rilanciata dal premier Matteo Renzi e del taglio del cuneo fiscale già dal prossimo anno.
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Maggio 2016, 09:19
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