Campi Flegrei, prove di evacuazione a scuola: ok il primo test di fuga

Tutti in strada i ragazzi dell'istituto comprensivo Madonna Assunta di Bagnoli

Prove di scossa ai Campi Flegrei: ok il primo test di fuga a scuola

di Giuliana Covella

«Per noi è normale, siamo preparati perché qui si balla quasi ogni giorno». Alcuni dei ragazzi dell'istituto comprensivo Madonna Assunta di Bagnoli, radunati nella piazza a Mare, sono apparsi sereni nel corso dell'esercitazione che li ha visti coinvolti insieme a insegnanti e personale scolastico. Dopo la prima prova di simulazione di uno sciame sismico, il secondo appuntamento della mattinata per farsi trovare pronti in caso di emergenza è stato poco dopo le 10. Usciti dalle classi dopo il suono della sirena gli studenti delle medie inferiori hanno percorso il marciapiede antistante il plesso per radunarsi nel punto di raccolta in caso di scossa. Un esperimento più che riuscito, grazie alla perfetta organizzazione della scuola con la dirigente scolastica Patrizia Vece e al coordinamento della Protezione civile coadiuvata dai volontari dell'associazione nazionale carabinieri di Napoli ovest guidati da Vincenzo Marino

 

La simulazione 

Di fronte allo squillo più prolungato si sono riparati sotto i banchi, per poi attendere la seconda fase dell'esperimento in caso di bradisismo. La simulazione ha preso il via alle 8.30 per le 12 classi della secondaria di primo grado, con un primo allarme per uno sciame sismico di magnitudo 2.7, al quale ha fatto seguito un alert per una scossa più forte alle 10.13, quando è arrivata dall'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia la segnalazione di una scossa di 4.3 gradi rilevata in via Pisciarelli, zona Solfatara. Il Centro operativo comunale, costituito presso la sede della Protezione civile del Comune, ha intensificato il contatto con la Sala operativa regionale, col dipartimento della Protezione civile a Roma e con la X Municipalità ed è scattata l'evacuazione in uno dei plessi della Madonna Assunta. Personale scolastico e studenti sono stati accompagnati nel punto di raccolta previsto dal piano di emergenza dell'istituto e, completate le simulazioni delle verifiche tecniche e le valutazioni dell'eventuale danno all'edificio, sono tornati ai banchi. «L'esercitazione si è svolta in maniera ordinata e corretta - hanno comunicato dall'assessorato alla Protezione civile - non sono state segnalate criticità o assembramenti nell'area della scuola e gli studenti sono stati radunati nel punto previsto in circa 5 minuti. A questo farà seguito un ulteriore test il 30 e 31 maggio per verificare le azioni operative relative al terzo scenario, nel quale si simulerà come le deformazioni del suolo subiscano un incremento nel sollevamento.

A ottobre infine una terza esercitazione per testare la risposta operativa in caso di rischio vulcanico nell'ambito del Piano Nazionale Campi Flegrei». 

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Le reazioni 

Una prova alla quale erano più che preparati gli studenti delle medie della Madonna Assunta, come ha spiegato la dirigente scolastica Patrizia Vece: «Di prove di evacuazione come questa ne facciamo una ogni 25 o 30 giorni. La criticità che dobbiamo evidenziare non è legata alla struttura dell'edificio, ma all'attraversamento della via di Pozzuoli. Gli alunni sono molto ben addestrati, conoscono i segnali, i percorsi, i flussi sono veloci. In due minuti abbiamo abbandonato l'edificio. Il problema - insiste la preside - è la viabilità, soprattutto il livello di educazione degli automobilisti. Oggi (ieri, ndr) sembra che le cose siano andate meglio, ma normalmente i miei collaboratori bloccano il flusso delle auto e qualcuno cerca di entrare e superare la barriera». Sul posto anche il consigliere dell'Ordine dei geologi della Campania Lucio Amato, che ha sottolineato il valore di queste iniziative per i ragazzi: «Si comincia a prendere consapevolezza del tutto, ma ancor di più inizia per loro un allenamento che ritengo sia importante oltre che con la popolazione, con le istituzioni. Queste ultime devono saper parlare tra di loro. Così si acquisisce la conoscenza di un problema che, al di là dei microsismi, è di dissesto idrogeologico che da sempre colpisce il territorio napoletano-flegreo. Penso alle frane, alle voragini, alle alluvioni che in un contesto di sismicità vengono acuite». E sull'importanza di trasmettere questi messaggi ai più piccoli: «È giusto farlo perché loro saranno il futuro. Dobbiamo prendere atto che il fenomeno del bradisismo non termina oggi, ma ci sarà anche nel prossimo futuro. Dunque è prioritario che le famiglie insieme ai ragazzi ne prendano consapevolezza. Evitare poi di creare fenomenologie isteriche e capire piuttosto che gli edifici hanno bisogno di manutenzione». 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Aprile 2024, 10:03
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