Non ci sono carte segrete e decisive per la verità su Ustica nascoste negli armadi del ministero della Difesa. È stato tutto versato all'Archivio centrale dello Stato come richiesto dalla direttiva Renzi, tranne 11 documenti consegnati 3 anni fa alla procura di Roma, che deve ancora dare la sua autorizzazione al versamento. Ed altri 7 per i quali manca il nulla osta degli enti originatori, ma che sarebbero stati già visionati dai magistrati. E, a quanto si apprende, non sembra che i faldoni ancora coperti contengano informazioni determinanti. Questa la posizione del ministero retto da Guido Crosetto, dopo le dichiarazioni dell'ex maresciallo dell'Aeronautica Militare Giuseppe Dioguardi sulla presenza di relazioni del Sismi, nella disponibilità del ministero, che ricostruivano quanto accaduto la notte del 27 giugno 1980 sui cieli dell'isola.
Ustica, i 7 documenti
Quella di Dioguardi è una posizione nota, ribadita dopo l'intervista di Giuliano Amato che ha riportato alla ribalta il caso: in sostanza, sostiene l'ex militare che quella sera era in servizio alla sala operativa della Prima regione aerea a Milano, c'è un dossier del Sismi prodotto nel 1986 dal direttore del servizio, l'ammiraglio Fulvio Martini, in cui si parlava di due Mirage francesi in volo, di un Tomcat americano e di un Mig libico, che non sarebbe stato acquisito dalla procura di Roma ma rimarrebbe custodito presso la presidenza del Consiglio ed il ministero della Difesa. Il ministero non si sofferma sulle carte citate da Dioguardi, ma ricorda come nel 2014 sia stata condotta una ricognizione degli archivi della Segreteria speciale del Gabinetto, dove sono stati rinvenuti 1967 atti su Ustica. Documenti che sono stati tutti già versati all'Archivio di Stato, tra il 2015 ed il 2016, ad eccezione di soli 18 documenti. E non per volontà dello stesso ministero, ma per la mancanza del nulla osta da parte della procura della Capitale, che ne ha acquisiti 11, e degli enti originatori, per gli altri 7.
La richiesta di declassificazione
Per questi ultimi la richiesta dell'ok per ottenere la declassificazione ed il versamento, sottolinea la DIfesa, è stata «più volte reiterata», a partire dal 2015.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Settembre 2023, 18:56
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