Vicini di casa e scomparsi nel nulla, il giallo di Palestrina

Vicini di casa e scomparsi nel nulla, il giallo di Palestrina

di Massimo Sbardella
Dopo mesi di ricerche nessuna traccia dei due uomini scomparsi tra Cave e Palestrina: né di Stefano Scuderi, 54 anni, sparito lo scorso 8 marzo da Colle Sant’Agapito, né di Giancarlo Chialastri, 46enne, di cui non si hanno notizie dal primo giugno. Formalmente il primo è di Palestrina, il secondo di Cave, in realtà i due abitano a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, in località San Bartolomeo, a confine tra i due paesi. Una delle particolarità riguarda il telefono cellulare di Chialastri, agganciato per l’ultima volta - la sera della sparizione - in un’area adiacente l’abitazione di Scuderi.

Entrambi gli scomparsi erano in cura al Cim di Palestrina, anche se con patologie diverse e non particolarmente gravi, visto che entrambi sono in possesso di patente auto. Nonostante questo sia Chialastri, che ha l’auto rotta, che Scuderi, che ha lasciato a casa anche telefonino e soldi, si sono allontanati a piedi. Semplici coincidenze, probabilmente, visto che le due scomparse hanno anche molti elementi di diversità. A cominciare dalla personalità dei due, con Scuderi che qualche volta aveva si è allontanato per qualche giorno, mentre Chialastri non lo aveva mai fatto. Dopo così tanto tempo, però, la preoccupazione inizia tra amici e parenti inizia ad essere davvero tanta. «Sono due persone deboli - commenta un residente della zona - e qualcuno potrebbe essersi approfittato di loro. La vicinanza tra le due abitazioni è davvero un caso oppure un nesso va ricercato?».

In casa Chialastri, sulla soglia dei due mesi dalla sparizione, alla preoccupazione si aggiunge il malessere nel vedere, denuncia la sorella Giuliana, «che la televisione ci ignora e le ricerche vanno molto a rilento. Mi rendo conto che gli scomparsi in Italia sono tanti, ma se mio fratello si è sentito male, o ha perso la memoria, come si ritrova se non vengono diffuse le sue immagini per capire se qualcuno lo ha visto?». Giuliana ripercorre le ultime ore di Giancarlo: «Il primo giugno è andato a Cave a prendere la pensione, 280 euro. Alla posta lo hanno notato, era un po’ confuso e gli hanno chiesto se si sentisse male. Lui ha rassicurato ed è andato via. E’ tornato a San Bartolomeo, poi è stato visto nel pomeriggio ai Platani (il centro commerciale a 2 chilometri di casa) poi nuovamente vicino casa. Da lì più nulla. Dove è finito? Può aver preso l’autobus o, magari, essere salito in macchina con qualcuno. Gli hanno preso la pensione? In tasca aveva tutti i documenti, se fosse in ospedale o in qualche struttura ci avrebbero cercato. Invece passa il tempo e non si sente nessuno. Ai primi di luglio avrebbe dovuto riscuotere la pensione, ma non lo ha fatto. E la cosa ci preoccupa ancora di più».

Anche l’avvocato Umberto Chialastri, tutore di Stefano Scuderi, conferma che, dall’8 marzo, non ci sono novità rilevanti. Stefano è sparito lasciando la porta di casa socchiusa, l’interno a soqquadro, soldi, telefono e tutto il resto in casa. Di recente, a quanto pare, sarebbero stato trovato vicino la casa uno straccio sporco di rosso scuro: «Forse vernice - spiega il legale - comunque è stato sequestrato per una perizia». Intanto il tempo continua a correre e dei due non se ne sa nulla. 
Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Luglio 2017, 18:00
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