Oramai non si vede più, nascosto nel degrado ambientale e dalla auto in sosta selvaggia. Serve fare uno slalom per arrivare al Nasone di via delle Tre Cannelle, proprio quello che compare nel film cult “I Soliti Ignoti” di Mario Monicelli. Eppure il Rione Trevi dovrebbe essere uno dei più affascinanti angoli della città. Macchè: il “papà dei Nasoni” (caratterizzato dall’acqua che sgorga dalle tre “cannelle” a forma di bocca di drago e che ha dissetato generazioni di romani) ora si trova letteralmente in mezzo ai rifiuti.
Un cartello stradale all’imbocco del lato opposto della via indica da tanto tempo la “strada dissestata” dove si traballa sui sampietrini mentre la pavimentazione antica del marciapiede è ingabbiata dai lavori in corso. Non solo. Il piedistallo della fontanella è annerito dal tempo, in terra c’è sempre un lago d’acqua. E ancora scritte sui muri, pali staccati, sporcizia.
Il Nasone di via delle Tre Cannelle è uno degli ultimi esemplari delle note fontanelle storiche dell’Urbe, emblema della sua tradizione (2.500 in totale, circa 200 sono installate in centro).
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Ottobre 2021, 10:33
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