Roma, 14enne perseguitato dai bulli al liceo perché gay: «Sei un fro**o, ho solo voglia di insultarti»

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di Marco Pasqua
«Ho un odio istintivo, voglio proprio insultarti. Come quando sei stressato e vuoi prendere a pugni qualcosa. Ecco, io voglio insultare te».

Così parlava uno dei bulli che aveva preso di mira Davide (nome di fantasia), lo studente del liceo Newton, che a 14 anni è stato vittima di pesanti aggressioni verbali all’interno della sua scuola. Il Messaggero ha potuto ascoltare gli audio della vergogna, che documentano le offese che ha dovuto subire quasi quotidianamente da parte di un gruppo di coetanei (sul sito ne sono stati montati diversi in sequenza).


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«Regà, sentivo odore di frocio e non capivo cos’era», dice il leader del gruppo, che su Facebook si faceva chiamare The Boss. Nella chat di classe, in cui intervenivano anche delle ragazze, Davide veniva denigrato per la sua omosessualità. «Non riuscivo più a dormire la notte, era tutto un incubo», racconta oggi, dopo aver cambiato scuola e aver ripreso a vivere una vita normale, anche se quelle ferite resteranno per sempre. «Voglio insultarti come quando sei stressato e vuoi prendere a pugni qualcosa – diceva il bullo in un audio, inviato nell'ottobre del 2015 – Io voglio insultare te». E ancora: «Tu ragioni con il pis… Tu sei acida. Sei una checca. Dai il c… a chiunque».

Domani il tribunale dei minori sarà chiamato a pronunciarsi sulla denuncia presentata dai genitori di Davide. «Nella quasi totalità dei casi di bullismo verso ragazzi lesbiche e gay - dichiara Fabrizio Marrazzo, responsabile Gay Help Line 800 713 713, e portavoce Gay Center- la vittima resta silente in quanto molti ragazzi preferiscono non denunciare gli episodi, perchè temono la reazione dei genitori, che spesso non sanno che i propri figli sono lesbiche e gay. Pertanto, riteniamo importante che il Tribunale dei Minori non valuti quanto ha subito il ragazzo come semplici ingiurie, ciò renderebbe vani gli sforzi dello studente e della famiglia, studente che fu offeso, umiliato e costretto a cambiare scuola ed a perdere l'anno scolastico».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Novembre 2017, 21:35
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