Roma, bomba molotov contro commissariato di Prati: a fuoco un furgone della polizia

Roma, bomba fuori commissariato a Prati: in fiamme furgone polizia, caccia a un uomo in scooter

di Marco De Risi
Il boato e poi la fiammata. Paura ieri sera nel quartiere Prati dove è stata lanciata una bottiglia incendiaria contro una camionetta della polizia, sfiorando anche l'auto privata di un agente, proprio davanti al commissariato di via Ruffini. Alle 21.30 circa qualcuno - probabilmente un giovane a bordo di uno scooter scuro - ha scaraventato la molotov contro il mezzo che era stato parcheggiato a pochi metri dall'entrata degli uffici della polizia, nei posti riservati ai mezzi di soccorso. La camionetta, un Ducato vecchio tipo, viene solitamente usata nei servizi allo stadio Olimpico, per questo gli investigatori ipotizzano un legame tra l'attentato e il tifo violento. Questa sera si giocherà Roma-Cagliari. Ma nulla è escluso per il momento. Nè una vendetta di qualche pregiudicato nei confronti dell'agente proprietario del veicolo, nè un legame con le frange anarchiche che solamente l'altra settimana avevano piazzato un ordigno esplosivo ai piedi di una caserma dei carabinieri nel centrale quartiere San Giovanni.
 
 

Oggi è anche la giornata del corteo dei sans-papiers che sfilerà per le vie del Centro, definito dagli inquirenti «a rischio». Proprio ieri si è svolto un tavolo per la sicurezza in Questura per mettere a punto le ultime misure: il timore più grande è che ci possano essere infiltrati dell'area antagonista e antimilitarista. Le immagini registrate dall'impianto di videosorveglianza del commissariato potranno dare altre indicazioni utili. Finora l'unico indizio certo è quel giovane con il casco ben calato sul volto visto dileguarsi sul motorino nel reticolo di strade tra via Settembrini e piazza Mazzini, non distante dagli studi Rai.

I TESTIMONI
«Abbiamo sentito un boato, poi abbiamo visto la fiammata in lontananza. Ma abbiamo pensato che quel furgone avesse avuto un contro circuito», ha detto un gruppo di giovani, due ragazze e un ragazzo, che erano a cena in un ristorante nella vicina via Settembrini, poi ascoltati dai poliziotti. Fortunatamente in zona c'era una squadra dei vigili del fuoco che ha subito spento le fiamme. La molotov ha danneggiato la parte anteriore destra della camionetta, rimasta visibilmente annerita: sull'asfalto i resti della bottiglia incendiaria. Sul posto la Scientifica che per tutta la notte ha effettuato i rilievi, oltre alla Digos, agli Artificieri e alla Squadra Mobile. Otto i resti repertati che verranno analizzati per cercare di individuare l'autore del gesto.

Sale, dunque, la tensione, nella Capitale dopo la bomba in via Britannia, a San Giovanni.  L'attentato infatti arriva a pochi giorni dall'esplosione causata da un ordigno lasciato davanti al portone della stazione dei carabinieri del quartiere San Giovanni. Un'azione rivendicata dagli anarchici del Fai. Secondo gli investigatori, fino a notte assiepati nell'edificio umbertino di via Ruffini, è ancora troppo presto per fare collegamenti. Il timore che le divise siano finite nel mirino di anarchici o frange del tifo violento, però, è alto.
Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Dicembre 2017, 14:37
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