L'aspirante trapper di 17 anni fermato per l'omicidio di Primavalle ha ricostruito davanti ai magistrati, senza versare una lacrima, gli ultimi istanti di vita di Michelle Maria Causo prima che la uccidesse e ne trasportasse il cadavere in un carrello del supermercato poi abbandonato accanto a un cassonetto. «Michelle era infuriata perché non avevo i soldi che le dovevo. Ha iniziato a offendermi in modo aggressivo, ho visto il coltello davanti a me e l’ho preso. Non ho capito più nulla», il senso delle parole pronunciate durante l'interrogatorio in Questura. Il ragazzo di origine cingalese, che ha ripetutto più volte «ho fatto una ca...a», potrebbe essere stato sotto l'effetto di stupefacenti.
Il debito di pochi euro
Dal racconto fatto sia alla polizia che al pm, emerge un altro dettaglio che l'indagato ha ribadito con fermezza: tra lui e la vittima non c'era alcuna relazione sentimentale e non provava interesse per Michelle: «Eravamo solo amici.
I complici
Nonostante nella ricostruzione il 17enne non abbia fatto riferimento a eventuali complici, neanche nella fase del tentativo di occultare il cadavere trasportato accanto a un cassonetto dei rifiuti in un carrello da supermercato (a chi l'ha notato, grondante di sangue, ha detto che stava trasportando un suino), il fidanzato di Michelle è convinto che il trapper non possa aver fatto tutto da solo. «C'erano più persone sicuramente - ha detto ai microfoni de La Vita in Diretta - perché lui si è fatto portare il carrello sotto casa, penso che ci siano dei complici, ne sono sicuro. Michelle era forte e lui da solo non ce l'avrebbe fatta. Lui non lo conosco, l'ho visto solo una volta da quello che mi ricordo».
Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Luglio 2023, 17:50
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