"Mettiamocelo in testa" aiuta i bimbi rifugiati ad avere un'istruzione: l'evento a Roma

"Mettiamocelo in testa" aiuta i bimbi rifugiati ad avere un'istruzione: l'evento a Roma
La mancanza di istruzione ha conseguenze devastanti nella vita di un bambino rifugiato, mentre la scuola può avere un impatto decisivo per il suo futuro. Se n'è parlato in un evento organizzato oggi a Roma per promuovere la campagna #mettiamocelointesta dell’UNHCR. Fino al 28 gennaio si può contribuire alla campagna con un sms o chiamata al 45516.

Un bambino rifugiato ha due destini possibili. In uno, senza istruzione, ci sono un presente e un futuro già segnati. Un bambino che non va a scuola è più esposto alla violenza e agli abusi e ha di fronte a sé un futuro di incertezza. In un altro, sui banchi di scuola, c’è invece la possibilità di ricominciare a sorridere e sognare, di costruire un futuro dignitoso e di lasciarsi alle spalle il trauma della guerra. È un vero e proprio bivio, quello davanti al quale si trovano, senza possibilità di scegliere da che parte andare, milioni di bambini rifugiati.



La campagna mira a sensibilizzare sull’importanza dell’istruzione per i bambini rifugiati e raccogliere fondi per garantire loro l’accesso a un’istruzione di qualità. Protagonista dell’evento, l’attore Lino Guanciale (testimonial dell’Agenzia Onu per i Rifugiati) che racconta come l’istruzione sia l’unica vera risorsa che ciascun bambino ha per lenire il trauma della guerra, tornare ad una routine rassicurante e costruire per sé stesso e la sua comunità di appartenenza, un futuro dignitoso e di pace. 
“Sono stato recentemente con l’UNHCR in Libano e ho visto con i miei occhi cosa significa, da un giorno all’altro, perdere tutto – ha dichiarato Lino Guanciale testimonial dell’UNHCR. Ho conosciuto molti rifugiati e sono rimasto colpito dal fatto che per molti di loro la preoccupazione più grande non fosse il ricordo della guerra, la perdita di tutte le certezze o le tante difficoltà materiali come il freddo o la fame, ma poter garantire l’istruzione ai propri figli. Per questo – conclude Guanciale - ho deciso di sostenere con grande entusiasmo e convinzione questa iniziativa”.


Stando ai dati emersi dal rapporto dell’UNHCR Left Behind infatti, nel corso dell’ultimo anno accademico, oltre 3,5 milioni di bambini rifugiati in tutto il mondo non hanno avuto la possibilità di andare a scuola. Di questi, 1,5 milioni non hanno frequentato la scuola primaria e 2 milioni la scuola secondaria. E se nel mondo oltre il 90% dei bambini frequenta la scuola primaria, per i bambini rifugiati la percentuale si abbassa a quota 61%, mentre nei paesi a basso reddito si riduce ulteriormente fino ad arrivare al 50%. Un divario che diventa ancora più ampio quando i bambini crescono. Infatti, se in tutto il mondo l’istruzione superiore si attesta al 36%, per i ragazzi rifugiati la percentuale rimane drammaticamente ferma all'uno per cento. Eppure, per la sopravvivenza di un bambino rifugiato, la scuola non è meno importante di una tenda dove dormire, del cibo o delle cure mediche.



“Un bambino rifugiato ha già dovuto subire il trauma della violenza e della fuga forzata per sopravvivere, spesso ha perso anche i suoi genitori – commenta Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa. Non possiamo e non dobbiamo permettere che debba rinunciare anche all’istruzione. A scuola i bambini sono protetti dalla violenza e acquisiscono quelle conoscenze e abilità indispensabili che gli permetteranno di avere una vita autonoma e di non cadere nella spirale dell’assistenzialismo. Per queste ragioni – conclude Sami - chiediamo a tutti di sostenere la campagna: un sms o una chiamata da fisso al 45516 può avere un impatto determinante nella vita di un bambino rifugiato”.

Per l’UNHCR l’istruzione è parte integrante della risposta umanitaria alle più gravi emergenze internazionali. E poiché l’esilio di milioni di rifugiati può durare decenni, l’obiettivo dell’UNHCR è di poter  assicurare ai bambini rifugiati un’istruzione di qualità per tutta la loro vita scolastica e per farlo ha bisogno del sostegno di tutti.

Con la Campagna “Mettiamocelo in Testa. Solo l’istruzione può salvare la vita e il futuro di un bambino rifugiato” l’UNHCR sosterrà il programma “Educate a Child”. Avviato nel 2012 in 12 paesi – Siria, Iran, Pakistan, Yemen, Etiopia, Malesia, Kenya, Uganda, Ruanda, Sud Sudan, Ciad, Sudan – questo progetto ha garantito, nei primi 5 anni, accesso all’istruzione a 1 milione di bambini rifugiati. Inoltre, dall’inizio del programma sono state costruite e ristrutturate 210 scuole in 12 paesi e sono state realizzate e ristrutturate 3.133 classi che hanno permesso a tanti bambini di andare a scuola senza dover affrontare il problema ricorrente del sovraffollamento.

In cinque anni, è stato garantito sostegno economico diretto a 76 mila bambini provenienti da famiglie vulnerabili. Solo nel corso del 2017, grazie al progetto Educate a Child, l’UNHCR ha reclutato 6.158 insegnanti e ne ha formati oltre 19 mila dall’inizio del programma. A tutti i bambini, dal 2012 l’UNHCR ha distribuito circa 2,4 milioni tra libri di testo e altri materiali didattici. 

 “#METTIAMOCELO IN TESTA, SOLO L’ISTRUZIONE PUÒ SALVARE LA VITA E IL FUTURO DI UN BAMBINO RIFUGIATO”
Per garantire ai bambini rifugiati in 12 Paesi – Siria, Iran, Pakistan, Yemen, Etiopia, Malesia, Kenya, Uganda, Ruanda, Sud Sudan, Ciad, Sudan – l’istruzione, proteggerli dalla violenza e aiutarli a crescere e a superare il trauma della guerra e della fuga, dal 14 al 28 gennaio si può sostenere la Campagna dell’UNHCR inviando un sms o chiamando al numero solidale 45516. Parte dei fondi raccolti, inoltre, saranno utilizzati per attività di sensibilizzazione nelle scuole italiane sui temi dell’asilo e delle condizioni di vita dei rifugiati.
Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, Coop Voce e Tiscali; sarà di 5 euro per le chiamate da rete fissa TWT e Convergenze, di 10 euro per Vodafone, di 5 e 10 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45516 da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.

 PARTNER E CELEBRITIES ACCANTO AD UNHCR PER LA CAMPAGNA #METTIAMOCELOINTESTA
Oltre all’attore Lino Guanciale, sono tanti i personaggi noti che hanno deciso di aderire alla campagna, tra questi: Lorena Bianchetti, Nancy Brilli, Carolina Crescentini, Nicole Grimaudo, Francesco Pannofino, Giorgio Pasotti e Tosca, insieme ai grandi campioni dello sport come Demetrio Albertini, Andrea Barzagli, Beppe Bergomi, Maurizia Cacciatori, Gianluca Vialli. 

La campagna gode del sostegno della RAI – Responsabilità Sociale: dal 22 al 28 gennaio la campagna sarà promossa sui principali contenitori di intrattenimento e informazione delle reti RAI e sul sito www.rai.it.

Nella settimana dal 15 al 22 gennaio SKY per il Sociale ha sostenuto l’iniziativa dando visibilità allo spot della campagna. Media partner dell’iniziativa è, inoltre, Radio Capital, che ha voluto attivamente sostenere la campagna di raccolta fondi ospitando nel suo palinsesto alcuni fra i testimonial dell’UNHCR e dando visibilità all’iniziativa sui suoi canali social. Tra i sostenitori di #mettiamocelointesta anche LA7. L’iniziativa ha ricevuto il supporto fondamentale anche delle compagnie telefoniche Wind Tre, TIM, Vodafone, Coop Voce, Convergenze, Tiscali, TWT, Fastweb.
Hanno aderito alla campagna anche: Autostrade per l’Italia, Federnotai, Ifood, Pagine Viaggianti, Prysmian Group, The Space Cinema. 

 
Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Gennaio 2018, 15:39
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