Mafia Capitale, oggi le sentenze: Carminati rischia 28 anni, Buzzi 26

Mafia Capitale, oggi le sentenze: Carminati rischia 28 anni, Buzzi 26

di Davide Manlio Ruffolo
Tra poche ore, con l'attesa sentenza da parte dei giudici della X sezione penale di Roma, calerà il sipario sul maxi-processo di Mafia Capitale. Un procedimento record, tenuto nell'aula bunker di Rebibbia, con numeri da capogiro: oltre 230 udienze tenute al ritmo di 4 a settimana, 46 imputati per i quali la Procura ha chiesto una condanna per complessivi 515 anni di reclusione, oltre cento giornalisti accreditati e venti Tv tra le quali alcune estere. A mettere la parola fine sul processo di primo grado, previsto non prima delle ore 13, sarà il presidente della X sezione penale del tribunale di Roma Rosanna Ianniello al termine di una camera di consiglio che si preannuncia lunga e che potrebbe presentare alcune sorprese. 

Pesanti le accuse mosse dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dai pubblici ministeri Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini nei confronti degli imputati a cui, a seconda delle posizioni, sono contestati i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, turbativa d'asta, estorsione e minacce. Proprio il reato associativo, sancito dall'articolo 416 bis e contestato a 19 imputati tra cui il presunto boss Massimo Carminati, il patron della 29 giugno Salvatore Buzzi, Franco Panzironi, Luca Gramazio, Riccardo Brugia e Fabrizio Testa, è la vera e propria architrave del procedimento. Contestazioni per le quali l'ex Nar, ritenuto dai pm il vertice di Mafia Capitale, rischia una condanna a 28 anni di reclusione. Ventisei gli anni di carcere, come richiesto dai magistrati nella requisitoria del 27 aprile scorso, che potrebbero venir inflitti al presunto braccio economico dell'organizzazione criminale, Buzzi. Per Riccardo Brugia, fedele braccio destro di Carminati, gli anni sollecitati dai pm sono ben 25.
Tra gli altri nomi di spicco dell'inchiesta anche Luca Odevaine, l'ex componente del tavolo di coordinamento sugli immigrati del Viminale, che potrebbe beneficiare delle attenuanti generiche richieste dai magistrati per «aver ammesso le proprie responsabilità».

Intanto, a seguito dell'inchiesta su Mafia Capitale, al Comune di Roma risultano indagati dalla magistratura almeno 70 dirigenti sui 190 in organico, per i motivi più vari. Lo rivelano fonti interne al Campidoglio. L'attività della Procura e maggiori controlli da parte del Comune hanno portato a questa cifra, circa il 36,8 per cento del totale. La pianta organica prevede 240 dirigenti.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Luglio 2017, 09:57
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