«È stata una trappola. Sono passati con la macchina e hanno sparato all'impazzata. L'obiettivo era spaventare, era un avvertimento». A raccontarlo lo zio di Alexandru Ivan. Il 14enne ucciso nella notte a Roma. «Prima sparato in aria e poi contro di loro - aggiunge Ionut, fuori dalla sua casa in zona Finocchio, alla periferia di Roma - Hanno sparato parecchi colpi».
Il sindaco: «Non si può morire così»
«La tragica vicenda verificatasi nella notte è un evento che ha profondamente colpito la nostra comunità, suscitando riflessioni inevitabili. La morte così violenta e drammatica di un giovane di 14 anni è un fatto inaccettabile». Queste sono le parole di Francesco Ferri, il sindaco di Monte Compatri, in seguito al tragico decesso del ragazzo avvenuto vicino al parcheggio della stazione Metro C Pantano. La struttura comunale ha immediatamente offerto la propria collaborazione alle autorità investigative per supportare pienamente le indagini in corso.
Messi a disposizione i fimati
Sono stati messi a disposizione anche i filmati registrati dal sistema di videosorveglianza comunale.
Era col compagno della madre Alexandru Ivan, il 14enne ucciso nella notte alle porte di Roma. È quanto ricostruito dagli investigatori. Il gruppo di 5/6 romeni avrebbe avuto un litigio fuori a un bar con un altro gruppo di connazionali, probabilmente nomadi, e ci sarebbero stati alcuni schiaffi e spintoni. Poi si sono spostati nel piazzale della metro Pantano dove è arrivata un'auto da cui sono stati esplosi i colpi. La macchina si è poi allontanata. Non si esclude che quegli spari volessero essere un avvertimento. Sulla vicenda indagano i carabinieri.
Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Gennaio 2024, 20:07
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